NEUTRINO: internal structure

Anzitutto invito a leggere la seguente notizia:

(fonte: https://www.sciencenews.org/article/neutrinos-travel-light-speed-not-slowed-spacetime-foam)
Dai nostri ultimi studi si capiscono alcuni fatti nuovi ed importanti:

  1. l’attuale quantizzazione della materia è obsoleta! .. poiché teorizza il fotone come il minimo quanto, ed invece esistono quantità di materia e/o energia di ordine inferiore alla ipotesi di quantizzazzione di Planck.
  2. il neutrino è considerato una quantità di materia fissa, come ogni altra quantità di materia, mentre -invece- la quantità massiva è variabile(!), ed in particolare associata alla velocità a cui viaggia e divisa in due componenti: la parte ancora massiva (ovvero non ancora evaporata in onda elettromagnetica); la parte già elettromagnetica, e che -quindi- ha già raggiunto la velocità della luce, violando l’archetipo che la luce NON sia raggiungibile poiché non si riuscirebbe a fare con gli acceleratori di particelle del tipo LHC.(*1)
  3. il neutrino è dotato di carica elettrica poiché è originato da un frammento della particella associata: sarà un frammento di elettrone se è associato ad essere un neutrino elettronico. Un frammento muonico, se è associato ad essere un neutrino di un muone. Un frammento tauonico, se è associato ad essere un neutrino di un tauone.(*2)
  4. Le particelle sub atomiche, inoltre, “non_sono_solo_duali” perché si spezzano in componente massiva e componente radiativa come sostengono De Broglie e Bohm, ma sono anche “MUTAFORMA”. Sul concetto di mutaforma, brevemente, si può dire che mutando la lunghezza d’onda della onda elettromagnetica associata che può raggiungere valori di quasi il 100% della energia originaria E=m0.c^2, la onda elettromagnetica si “accorcia” man mano che aumenta la frequenza (essendo c=lambda.f e quindi lambda=c/f) e ciò è sintomatologico di maggiore energia nella interpretazione della singola particella come contenitore di energia: infatti, per una singola frequenza di un solo quantum, E=h.f, da cui l’aumento di f dice che alla parte massiva è stato applicata una forza, per esempio tramite un campo elettrico applicato su una particella carica elettricamente. Inoltre, l’aumento della lunghezza d’onda di una componente di una “particella”, in parte massiva ed in parte elettromagnetica, può anche essere il sintomo di “quanto tempo ha viaggiato”. Lo/Le=circa z (*3) ed essendo alto significa che Lo è aumentato quindi c=Lo.f da cui f=c/Lo con Lo che aumenta vede f che diminuisce: ed ancora dell’aumento della distanza interfotonica, poiché i singoli quantum fotonici hanno avuto una “dispersione nel mezzo attraversato” ed è quindi diminuita la forza tra le masse virtuali secondo Newton, laddove nella modalità masse virtuali non agisce solo la forza di Newton sui fotoni, ma anche la forza antigravitazionale di Mach, che risulta prevalente quando una onda elettromagnetica, passa vicino ad una stella. Poiché per Newton devia verso la stella, ma per Mach se il moto è tangenziale al cerchio della orbita alla stella, vince la forza di Mach come si può vedere dalla trattazione di Amadori Lussardi simulata sul software di cui metto il riferimento nelle note seguenti(*4).

@   @   @

(*1)


(*2)

neutrino: Why is only one neutrino visible in beta decay ?

(*3)
z+1=Lo/Le come si vede al link seguente:
https://it.wikipedia.org/wiki/Spostamento_verso_il_rosso

(*4)

fonte:
https://www.matematicamente.it/appunti/relativita/

Dopo questa breve sintesi dei “fatti nuovi” rispetto alla fisica ufficiale, c’è ancora un tema molto interessante che vorrei mettere in luce perché non ne ho mai teorizzato:

La questione della simmetria nei processi di elettrostatica:

E’ noto che se depositiamo una carica elettrica (costituita da elettroni) su una cupola di metallo gli elettroni si depositeranno sull’esterno della cupola, mentre le “lacune” dei posti dove gli elettroni erano saranno maggiori all’interno della cupola.

E ciò dice anche che le cariche elettriche, come elettroni, tendono a “respingersi”, ma non fino al punto di migrare verso l’interno della cupola.

Quindi gli elettroni risentono di due forze:

  • Una forza di merge, di glue, collante, che gli impedisce di completare l’allontanamento max.
  • Una forza di sort, separazione, antagonista tra le cariche .. che tende a separarle, che tende a equidistribuire le masse cariche (elettroni) sulla superficie maggiore della cupola esterna, anziché sulla superficie inferiore della cupola interna.

In un modello in cui ciascun elettrone sia con una carica (-) distribuita al suo esterno ed una carica (+) distribuita al suo interno (pensando l’elettrone come una sfera), si potrebbe allora dire che:

Processo di SORT and merge: (separazione e contemporaneamente di unione)

  • la forza di glue è dovuta alla attrazione della carica (+) interna alla sfera di ciascun elettrone verso l’elettrone adiacente.
  • la forza di separazione oppone una forza tra le superfici di ogni elettrone, impedendo che l’avvicinamento sia max, e di contatto, ma il processo distribuisca le cariche equidistanziandole.

La cosa che abbiamo appena descritto secondo questo _nuovo_ modello di “sort and merge”, (https://it.wikipedia.org/wiki/Merge_sort) risulta tuttaltro che banale nella investigazione neutrinica in .. “neutrino come nuovo quantum min” se si adotta la “logica frattale sensibile al contesto”. (https://6viola.wordpress.com/2018/01/05/fractal-context-sensitive-logic-on-electron-photon-physics/)

Infatti nel nostro ultimo articolo abbiamo risolto l’enigma del perché emerge 1 solo neutrino nel decadimento beta!
(https://6viola.wordpress.com/2018/07/20/neutrino-why-is-only-one-neutrino-visible-in-beta-decay/)

E la spiegazione è nel fatto che gli elettroni sarebbero costituiti di neutrini, nel fattore di scala di urtare un elettrone, nella modalità mutaforma di potere essere pensato, l’elettrone, come una distribuzione di carica statica attorno ad un protone che ne frammenta solo una parte dell’elettrone .. o perché un neutrone da un atomo .. o perché varia la quantità di carica elettrica esterna al neutrone (-) portando il protone a colpire -espandendosi- la nuvola elettronica interna al neutrone.

Quindi neanche i neutrini come quantum min ultimo!

Ma come quantum senzaltro inferiore al quantum elettronico.

Va ricordato, qui, che da un elettrone ed un antielettrone producono un fotone ed un antifotone, e cioé due particelle entangled di tipo fotoni duali.

Poiché il fotone nella teoria di Planck è il quantum min.

Poiché E=m0.c^2; dove m0=massa dell’elettrone prima di trasformarsi in luce (fotone).

Poiché m0_elettrone < m0_neutrino .. ne discende che il quantum neutrinico invalida la teoria di Heisenberg e Planck che Dx.Dp > h’

che rimane valida solo se il quantum minimo è preso come fotone, ma non è più il fotone generato da un elettrone il minimo quantitativo di energia, se si prende la teoria che si può produrre energia da un neutrino che come riporta la ricerca scientifica ha associata quasi la stessa velocità (di poco inferiore) alla velocità della luce.

Ciò significa che la parte che rimane massiva del neutrino (che era di massa maggiore prima che v -> c) ha una componente elettromagnetica che è quasi al 100% radiativa ed ha massa massiva = quasi zero, anche prima che la parte massiva (e residuale) del singolo neutrino raggiunga la luce.

Quindi le onde elettromagnetiche si manifestano sempre per le masse che viaggiano

v > 0

Ma la percentuale di componente elettromagnetica è preponderante sulla parte ancora massiva, ad esempio se è oltre 0.998c.

DIM

essendovi v=0.998c :

m_p=massa potenziale(di v=0.998.c)= massa massiva=m'(di v=0.998.c)=
=m0(di v=0)[sqrt(1-v^2/c^2)]=
=m0(di v=0)[1/15]

da cui

essendo m_p+m_r=m0

m_r=m0-m_p

posto m0=1

m_r=1-1/15=14/15=0.93% della massa originaria m0

cvd.

La questione dei “sapori” che avrebbero i neutrini che cambierebbero di “sapore”


Nei recenti esperimenti si sono inviati neutri da un laboratorio ad un altro e si è constatato un aumento di massa, classificandolo come una “oscillazione di sapore” senza però spiegarsene le _cause_.

A nostro avviso la cosa è semplice:
Se le particelle sub atomiche sono rallentate, la parte radiativa di una particella può in parte essere assorbita e in parte “rallentata” secondo la equazione già esposta sopra e cioé per la parte massiva:

m_p=m0[sqrt(1-v^2/c^2)]

E’ vero quindi che cambierebbero sapore nel senso che cambierebbero di massa, ma ciò è tipico di _ogni_ particella massiva sub atomica. Però noi ce ne accorgiamo negli esperimenti della fisica solo tramite i neutrini perché i neutrini tendono ad attraversare anche un intero pianeta senza interferire notevolmente, e infatti quelli misurati dal sole di notte (e che quindi attraversano tutto il nostro pianeta) sono “più pesanti” di quelli che misuriamo di giorno!

ultimo aggiornamento

23 luglio 2018, ore 11.22

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