Psico-ingegneria/Psycho-engineering

Ho deciso questa mattina 17 ottobre 2013 ore 11:57
di divulgare gratuitamente tutto quanto ho scritto in molti anni in cui mi dedico allo studio dei modelli del comportamento della mente.

Il primo dei 4 volumi che sono consultabili gratuitamente on line o scaricabili in formato pdf è stato accolto dal dottor Lino Missio laureato in filosofia e psicologia come primo testo di fondazione della psicofilosofia in Italia.

Il sito web da cui sono tratti si chiama psico-ingegneria (psycho-engineering) poiché -a causa dei miei studi sono arrivato alla scoperta che non è possibile solo -nell’ambito della progettazione- una modalità Cybernetics, ma anche di Psycho-engineering.

Uso questi termini nel loro significato etimologico e semantico: la cibernetica è l’arte di guidare una dinamica, e ciò avviene tramite la emulazione della modalità naturale trasferita in ambiente artificiale.

°Ad esempio vedere un alveare e ideare un trave a struttura alveolare nella edilizia .. è una implementazione in modalità cibernetica.

°°Viceversa partire da una ideazione artificiale come un flow chart di un software di gestione di processo automatico e proporlo come uno schema in PNL (programmazione neuro linguistica) è una modalità di psicoingegneria.

Dopo questo breve antefatto vi lascio -per chi vorrà- a leggere come si scende nel mondo dei sogni e acquistare la linguistica dello stato onirico ben di più che della chiave monotematica di Freud ed Jung e molto altro ancora.

Se volete assistenza nella lettura e porre domande scrivetemi a pasquale.tufano@libero.it oppure su questo blog di 6 viola..

ps. serve intelligenza collettiva: solo superare le paure (anche della follia) ci permetterà di vivere in un mondo migliore e quindi ho voluto regalarvi tutto quello che ho scritto finora.

Voglio fare la mia parte perché chiunque possa costruire un mondo migliore dando il suo contributo senza dovere impiegare una vita a scoprire che la malattia mentale non è una condanna, ma una situazione esplorabile in cui le risposte ci sono .. basta cercale.

http://www.psicoingegneria.it/8p5p88b.htm

AGGIORNAMENTO 19 agosto 2014, ore 11:24

Domanda:
ELETTROSHOCK quando è indicato?

Risposta:
Ai giorni nostri come strumento di tortura.

STUDIO DEGLI ELEMENTI DI BASE:

da it.discussioni.psicologia

cit:

From – Tue Aug 19 11:15:18 2014

Date: Tue, 19 Aug 2014 11:15:15 +0200
From: Lino Cibernetico

Newsgroups: it.discussioni.psicologia
Subject: Re: A proposito di bomba emotiva

Il 18/08/14 17:40, Gianfranco ha scritto:

> Aggiungo, ma l’ha gia’ puntualizzato Vincenzo, che la principale
> indicazione dell’ECT e’ proprio quella del paziente gravissimo
> depresso, a rischio quindi di comportamenti autolesivi e comunque in
> una condizione per cui mantenerlo nella sofferenza piu’ completa per le
> canoniche quattro settimane richieste dagli antidepressivi tradizionali
> per fare effetto sarebbe, quella si, una pratica barbara e disumana.
>
> Un saluto,
>

Nel tuo precedente intervento dici che era una questione politica.
cit:
<<E’ quindi una questione politica, un po’ come certe terapie recenti,
autorizzate non per validita’ scientifica ma per furor di popolo.
Cattiva medicina, direbbe quello e aggiungerei: “cattiva politica”.>>

Direi che sei fuori strada sia sulla interpretazione “politica” e sia
sulla opportunità odierna di sperimentare l’elettro shock.

Spiego:

1) La scienza e la politica non possono essere messe sullo stesso piano:
nella scienza naturalmente si possono esprimere opinioni, ma prima di
essere -le suddette opinioni- in ambito scientifico vanno dimostrate non
solo con una teoria che usi la logica, ma anche da conferme
sperimentali. Quindi il “protocollo scientifico” è un qualcosa non di
opinabile.

2) L’opportunità, in senso medico, di prediligere l’elettroshock, che tu
chiami:
cit
“la principale
indicazione dell’ECT e’ proprio quella del paziente gravissimo
depresso”

Ora ti informo che la sperimentazione farmacologica è andata avanti ed è
molto più potente eziodinamicamente dell’approccio episodico
dell’elettroshock.

Le ragioni sono presto dette: fare scorrere una corrente nel cervello è
vero che crea episodicamente un effetto di reset, ma non in modo
ripetibile, quindi NON scientifico.

Crea questo effetto perché “brucia” le connessioni tra i neuroni e
quindi zone della memoria.

Episodicamente può cancellare proprio la memoria che al paziente risulta
“traumatica” e quindi questo si alza come un persona diversa, che non ha
più la memoria di ciò che gli causava la sua patologia, e non solo la
depressione.

E’ come quello che da i cazzotti al televisore perché a volte scompare
il video.

E’ vero che se ci sono dei fili elettrici che fanno un falso contatto il
cazzotto può ripristinare momentaneamente il collegamento elettrico, ma
potrebbe darsi che mandi un filo staccato da una altra parte e il
televisore esploda. Quindi non siamo nell’ambito della scienza, sarebbe
allora meglio fare una seduta spiritica, avrebbe maggiori possibilità di
successo.

Ma la ragione per cui l’elettroshock è da respingere non è solo una
questione del fatto che la farmacopea rende inutile tale pratica
medievale, ben peggiore dei salassi, perché agisce sull’id, distruggendo
la personalità delle persone tramite il privarle di una parte della loro
memoria e della loro organizzazione mentale, sebbene considerata
patologica da coloro che non studiano che tutto in natura ha un suo
perché, anche la patologia.

Ma appunto sul fatto che tale dolore -quello da elettroshock- è
ingiustificato, poiché non è terapeutico. Terapia medica significa
rimuovere, se è curativa, le CAUSE e non semplicemente gli effetti, le
manifestazioni di disagio o di malattia.

Poiché rimuovendo gli effetti, il soggetto potrebbe rientrare nella
società, ma essere un vegetale.

Ad esempio supponiamo un trauma psichico in cui una donna dichiara di
sentire le voci, di avere allucinazioni, comportamento autolesionista e
aggressivo con le persone con cui si relaziona.

Ho osservato un soggetto con tale sintomatologia (diagnosticata
schizofrenia) negli anni 1980 e fu convocato il primario di psichiatria
della università di Roma la Sapienza, professor Pancheri, per esprimersi
se l’elettroshock fosse opportuno in quel caso, come consigliava il
personale medico della clinica presso cui era degente il soggetto.

Ebbene la sua diagnosi fu che era *inopportuno*, e che il soggetto si
sarebbe ripreso alla vita normale e relazionata con i soli farmaci, che
non cito poiché ciascuno è bene che si faccia consigliare dal proprio
consulente medico.

Aggiungo che la diagnosi disse anche che i casi -secondo Pancheri- di
fenomeni considerati di schizofrenia avrebbero potuto ripetersi in quel
soggetto, se non fossero state rimosse _le cause_, e ciò a intervalli di
circa un anno tra una crisi e la successiva (come poi realmente avvenne,
anche se con minore gravità man mano nel tempo).

Ecco -> le CAUSE.

NON basta azzerare la memoria, altrimenti basterebbe sparare alla testa
alle persone malate di mente o prenderle a cazzotti sperando che ne
risenta il cervello come il televisore che fa un falso contatto.

E qui è lo spazio non solo della psico-analisi, ma della psico-sintesi.

Perché è noto che tali tipologie di soggetti con gravi problemi NON solo
semplicemente di tipo depressivo, ma psicotico, si osserva
statisticamente che PEGGIORANO in presenza della SOLA psicanalisi.

Ma è anche vero che se io ad un alcoolista, per fare un esempio
semplice, dico <<lo sai che sei un alcoolista e che ti droghi di alcool
perché hai subito violenze sessuali da bambino?>> .. questo mica
migliora ..

Ma se io coopero perché possa ricostruirsi con la personalità (scuola di
Berne in USA) il caso che questo signore possa divenire una persona
diversa e non avere più i suoi traumi come destabilizzanti, ma superati,
è un caso che si osserva, almeno per il fatto che non ha più bisogno di
ubriacarsi.

Analogamente porto la testimonianza che il soggetto diagnosticato
schizofrenico può emanciparsi dalla farmacopea (anche totalmente, ma non
improvvisamente, e sempre sotto controllo medico) se si ricostruisce con
la personalità divenendo una vera e propria nuova persona non
semplicemente perché ha osservato la immagine di ciò che era
(psico-analisi), ma è stata aiutata a una nuova immagine di ciò che
vuole essere (psico-sintesi).

Grazie dell’occasione.

ultima versione:
20 giugno 2017, ore 9.31

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