Come si difende la Costituzione Italiana?

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4 risposte a Come si difende la Costituzione Italiana?

  1. Paolo Ferraro ha detto:

    RESISTENZA DURA SENZA PAURA : SI DEVE SALVARE LA COSTITUZOONE E FINALMENTE DESTRUTURARE LECASEMATTE DEL VERO POTERE CHE SOTTERRANEAMENTE HA DISTRUTTO IN VENTICINQUE ANNI DI ATTICITà LA SOCIETà E LO STATO ITALIANI, DANDO LA SCALATA AGLI APPARATI E GANDìNGLI DELLO STATO . ATTACCARE LE CASEMATTE E NON I PARVENU’ SOLO, NON I LACCHè SOLO, NON I VENDUTI CORROTTI CVILI E PREZZOLATI . OGGI POSSIAMO INDICARE CHE HESTISCE IN ITALIA SOTTERRANEMANETE E CHI TIRA ILE FILA .
    https://www.facebook.com/events/241493366008051/?context=create
    E’ il MOMENTO DI POTENZIARE AL MASSIMO LE ADESIONI AL CDD e GLI ASSENSI ALLE PAGINE DEL CDD
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    https://www.facebook.com/CddPsichiatriaePsicologiaDeviate e

    https://www.facebook.com/PaoloFerraroInfoPage

    Scrisse Etienne De La Boétie, filosofo, scrittore, politico e giurista francese.nato il 1° novembre del 1530 nel Discorso sulla servitù volontaria (o Il Contr’uno ) composto quando era era appena ventenne e studente universitario : “Costui che spadroneggia su di voi non ha che due occhi, due mani, un corpo e niente di più di quanto possiede l’ultimo abitante di tutte le vostre città. Ciò che ha in più è la libertà di mano che gli lasciate nel fare oppressione su di voi fino ad annientarvi. … Siate dunque decisi a non servire mai più e sarete liberi….”

  2. Paolo Ferraro ha detto:

    TI PREGO LINO DI PRENDERE ATTO CHE UNA CHIARA PROPOSTA , C’E’ IN ALTO NEL BLOG PRINCIPALE DEL CDD CHIARA ED UN INVITO RIMPROVERO ( ANCHE A TE ) NEL COMMENTO CHE SEGUE . BASTA DI FARE LA POLITICA DEI NOMEN , DELLE IDEE ASTRATTE, DEI CONFRONTI PARA-PSEUDO SCIENTIFICI . L’OBIETTIVO PRIMARIO E’ : ATTACCARE LE CASEMATTE CHE HANNO COSTITUITO IL CEMENTO DEL POTERE , LO STRUMENTO, IL MEZZO EFFICIENTE ED IL NODO STRATEGICO DELLA DISTRUZIONE DELLA LIBERTA’ E DELLA DEMOCRAZIA. E SI PUO’ FARE UTILMENTE ED IN RITARDO UTILIZZANDO LA GRANDEDISCOVERY COME CHIAVE DI VOLTA E STRUMENTO ED ATTIVANDO CONCRETAMENTE PETIZIONI, MANIFESTAZIONI, LETTERE MAIL SU QUESTA POSSIBILITA’ : CHE LAPARTE NON DEVIATA DI APPARATI E ISTITUZIONI AGISCANO . NON VI E’ ALTRO !!!

  3. Paolo Ferraro ha detto:

    LINO CIBERNETICO TUFANO NON FARE FINTA DI NON AVER SENTITO ….. 🙂

    • Lino ha detto:

      Permettimi, caro Paolo Ferraro, di ringraziarti pubblicamente per la tua azione. Ti do atto di una azione limpida e onesta, per quello che io leggo, e di questo tutti ti dovrebbero essere grati. Io da poche ore ho rinunciato anche alla partecipazione nella rete di movimenti, detta “Rete Movimenti Sovranisti LIRA” non perché avessimo obiettivi diversi, ossia l’obiettivo era di uscire dall’euro se non si assume una ARCHITETTURA alla pari tra gli Stati, come previsto dall’Art. 11 della Costituzione Italiana, ma sulle strategie.

      La parola strategie è un nodo fondamentale nella mia vita: La ritrovo tra il titolo delle più tesi che mi furono proposte dal preside Tullio Bucciarelli all’università di Roma La Sapienza nella mia tesi di Laurea che così recitava: “Strategie di sintesi di sistemi affidabili e/o tolleranti il guasto”.

      E quindi per dovere di studio ho ricostruito la storia di come si progetta un sistema affinché il risultato sia nel rispetto del convergere al target di avere un sistema che funziona e in modo continuativo nel tempo, dicendosi ciò la affidabilità.

      Quindi è una mia deformazione professionale.

      Io non sono capace di fare qualcosa se prima non mi studio se ciò che sto facendo lo trovi convincente.

      Anzi devo esaurire tutte le ipotesi prima che mi convinca a sceglierne una perché ha passato il vaglio di tutte le soluzioni prima storiche, e poi innovative, compreso andarmi ad inventare ciò che ancora non esisteva pur di rendere robusto un sistema che deve avere una sua interna ARMONIA.

      Su questi miei studi, già nell’anno 2000 si fondò la prima scuola di psicofilosofia in Italia con il filosofo e psicologo Lino Missio sul mio testo “Teoria degli Equilibri Preferenziali”.

      Sì, perché mi dovetti interessare di linguistica, di psicologia, e di cibernetica già dal liceo dove studiavamo filosofia e fisica per l’esame del 5 anno.

      Quindi ti ho raccontato un po’ di me per mostrarti che quando parli di prendere l’iniziativa a fare qualcosa anche nella politica .. in me si traduce nella parola “strategia”..

      Mi è costato molto stasera dire ciao a delle persone con cui avevamo costruito un modo di immaginare un mondo migliore, ma la massima cosa che mi respinge e dovere imporre le mie idee che io invece voglio solo proporre.

      Ti ho già detto in una precedente conversazione che ho profondo rispetto per la linea che tu hai scelto.

      Io non la critico, ma ti posso mettere a disposizione solo la mia amicizia per osservare che persone come me che chiedono alla società solo verità e giustizia sono un po’ degli utopisti.. che però non vogliono rinunciare a partire da se stessi nel pervenire di dovere sopportare una ingiustizia anziché prendersi lo spazio che la società non vuole dare alle persone oneste.

      Senzaltro avrai ragione tu perché ti vedo più interventista .. io sono su questo profilo più un contemplativo : – ) Auguri di ogni successo .. e grazie per quanto fai ..

      La lettera (che nel seguito ripeto) che è la mia uscita dalla “Rete dei Movimenti LIRA”

      cit (25 ottobre 2013 su facebook):

      “la Rete Lira NON è più invitata al Forum e non è nemmeno gradita” se siete solidali con chi interloquisce in questo modo (cosa legittima non considerare un ospite gradito, ma se ci sono ragioni fondate queste ragioni non sono metereologiche) .. allora evidentemente siete di una altra idea rispetto a quella che avevo in mente io: ora avete un problema in meno .. un rompicoglioni -come me- che chiede democrazia e trasparenza non perché è contro qualcuno .. ma perché è l’impianto di fondazione che io pre-supponevo accolto. Non è mai in politica una questione personale, ma una questione di scelta. E delle scelte ciascuno si assume quelle che sono ammissibili e quelle inammissibili. Auguri di ogni successo con il NO Euro ..
      ps.
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      cit on
      ++
      Giovanni Albin sull’ organizzazione devo dire che sono contrario alla democrazia diretta perchè è una cosa futuribile!! non facciamoci le pippe su una cosa che è di là da venire …cerchiamo di darci una struttura con una linea di comando precisa , ancorchè democratica , ma dove ci sia 1 o più responsabili ben individuati e non celati dietro una irresponsabilità liquida che nasconde sempre una mano strumentalizzatrice …allora i responsabili periodicamente vengono giudicati e se vanno bene confermati senno destituiti ..questa è la democrazia che funziona…(niente a che vedere con il centralismo “democratico” dei partiti attuali) …e responsabili: non portavoce …altrimenti ogni volta che devi decidere qualcosa devi consultare l’azsemblea …invece responsabili prendono decisioni poltiche , nell’alveo indicato dall’assemblea , fanno sintesi , hanno libertà di movimento ma sanno che poi devono rendere conto quindi staranno abbottonati , non usciranno troppo dalla linea…..poi giustissimo servirsi di sondaggi come consultazione , non come decisione …perchè sono estremamente manipolabili……..sulla configurazione a rete sono d’ accordissimo …ognuno con la sua autonomia che però cede “sovranità” sui temi specifici del programam condiviso…….programma che di conseguenza non puo’ essere dettagliato altrimenti i movimenti confliggerebbero….ma si deve tenere sulle generali molto + di quello sottoscritto, anzi secondo me dovrebbe riguardare solo l’elezione europea e cosa vogliamo andare a fare in consiglio europeo e perchè partecipaimo alle elezioni europee ..o poco di + …poi se l’esperienza ci è piaciuta potremo continuarla anche in ambito nazionale …ma una cosa x volta….e prendere decisioni in REALE non in virtuale…
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      cit off
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      Questa qui sopra (la democrazia diretta) è una delle cose che per me non sono futuribili, ma irrinunciabili.

      Quindi non è anche qui una questione personale, ma un mio ringraziamento a avere consentito una discussione franca che però io non posso accogliere, a meno che qualcuno mi spieghi perché l’azione di monitoraggio sui “responsabili” non debba essere in un continuum, e solo periodica.

      So anche io che questo è il passato e che “si è sempre fatto così .. con il concetto della delega e controllo periodico”.

      Ma perché dovrebbero cambiare le cose se riproponiamo una architettura che ha fallito? .. e il fallimento consiste anzitutto nel fatto che i delegati hanno potuto agire in modo occulto? ..

      Io salvo senzaltro l’azione di Francisco La Manna che avrà agito in buona fede e infatti io ho scritto la richiesta di adesione _dopo_ avere avuto i chiarimenti, che ho ritenuto necessari e sufficienti, ma la organizzazione non aveva ragione per sentirsi offesa da una azione di SINDACATO.

      Poiché l’azione di sindacare il potere è la norma che regola una democrazia ed un atto dovuto dare conto delle proprie responsabilità essendo _onorati_ di poterlo fare.

      Non c’è stata e non c’è -quindi- nessuna prevenzione ad personam.

      C’è una idea di democrazia alla volemose bene e a formare un clan oppure che io metterei anche un criminale a un posto di comando perché le regole sono tali che anche il peggiore criminale o lavora bene o gli conviene andarsene perché la struttura funziona a prescindere dalla onestà di chi ricopre un ruolo.

      Cristo diceva .. chi tra voi vuole essere il primo si metta a servizio di tutti gli altri .. e io questo ho cercato di fare anche con voi .. e non potevo chiedervi niente di meno a mia volta perché abbiamo da cambiare il mondo se non ci sta bene il mondo come è.

      Nonostante tutto ciò che sono semplicemente le mie idee che non voglio imporre a nessuno .. vi tolgo il disturbo di una persona che sa motivare la sua condotta e le sue scelte e chiede lo stesso ai suoi compagni di viaggio perché non stiamo facendo un club degli amanti della pesca di altura, ma una cosa che non era stata mai tentata prima.

      E vi rinnovo i miei auguri di riuscire nell’intento del no euro (almeno per come oggi è una nuova arma di distruzione di massa nei fatti e non una questione nominalistica).

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