La benzina di Hitler (analisi storica)

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articolo originale:
https://team557.wordpress.com/2013/06/07/la-benzina-di-hitler/

fonte su telegram:
https://t.me/quiradiolondratv/13282

In uno dei tanti interessanti articoli sull’argomento scopriamo il reale scopo delle benzine sintetiche e business.

«Oggi una goccia di petrolio vale quanto una goccia di sangue» disse il francese Georges Clemenceau nell’estate 1918 mentre era in atto un’offensiva tedesca sul finire della Grande guerra. Già dal 1937, le speranze di Hitler per la questione dei carburanti in Germania furono affidate alla I. G. Farben. Ancora una volta. Quest’azienda aveva già in carico il 90% della produzione di esplosivi per la guerra, il restante era affidato alla Vereinigte Stahlwerke di Dussedorf. Tra parentesi, dico che l’ I.G. Farben di Francoforte è il brand (come si dice oggi) che nel 1941 costruì ad Auschwitz la più grande industria chimica dell’epoca, utilizzando la manodopera del vicino campo di concentramento…>>.

<<… Si trattava di un impianto importante per produzione di petrolio sintetico e di gomma, elementi così decisivi per la guerra del Fuhrer. […] Da Norimberga proviene l’informazione che Hitler fu finanziato direttamente da Wall Street con 3 milioni di vecchi marchi (dell’epoca..)! Roosevelt lo sapeva e non fece nulla per contrastare gli attori che stavano rendendo possibile il conflitto. La guerra ”di prova” in Spagna aveva fatto capire che un Panzer del 1938 aveva bisogno di 200 litri di benzina per 100 Km ed un Tiger del 1944 ne consumava più di 500. Per dare un valore più completo, una divisione meccanizzata bruciava fino ad 82 mila tonnellate l’ora. La Luftwaffe aveva comunicato che un aereo consumava circa 250 Kg di aviobenzina per 1000 cavalli/vapore l’ora. Ma l’uso del petrolio va considerato per 1000 altre applicazioni: armi lanciafiamme, riscaldamento, combustioni di ogni tipo e non dimentichiamo la nafta per la Marina, dove il consumo si misura in milioni di barili […] Un bel trattato su questo aspetto è il libri di A.Tooze – Il prezzo dello sterminio – qui (https://team557.wordpress.com/2010/08/24/economie-di-casa/) […] Si noti che l’America continuerà a rifornire Hitler fino al 1941, così come il Venezuela, Iran, Messico e la stessa URSS fino al 1941. Al salone dell’Automobile di Berlino del 1936 Hitler annuncia che la produzione di benzina sintetica era una realtà. In quell’anno Carl Bosch (capo della BASF) avviò la produzione di benzina sintetica su scala industriale. Basata sul principio di idrogenazione del carbone, il sistema permetteva al Reich di continuare a muoversi anche nel caso in cui la Società delle Nazioni avesse applicato l’embargo sul petrolio.

Attraverso questa idrogenazione dei catrami di carbon fossile o di lignite, la Germania produsse oltre 400 mila tonnellate di benzina sintetica. A partire dal 1939, 1,5 milioni di tonnellate di carburante e di olio lubrificante. […] Nonostante i continui bombardamenti alleati, nel 1944 vengono prodotti quasi 6,5 milioni di tonnellate (l’obiettivo di Hitler erano 12 milioni) che avevano già soddisfatto il concetto di autarchia germanica programmato dal Furher.

A guerra finita, con il Trattato di Postdam del luglio 1945 ogni ulteriore produzione di benzina sintetica viene vietato. Come da copione gli americani si fregarono tutto; brevetti, che confiscarono con una minuziosa operazione di saccheggio condotta fabbrica per fabbrica e personale tecnico specializzato trasferiti a viva forza in America a lavorare (op. Paperclip). Da notare che i progetti di benzina sintetica furono poi fatti sparire per non urtare il prezzo del petrolio normale di cui gli USA hanno ampia disponibilità.
Ma c’ è ancora un colpo di scena. Nel 2008 un bombardiere B-52 è decollato dalla base di Edwards in California per un esperimento: due dei suoi otto motori erano alimentati, anziché con kerosene (JT-8), con un carburante sintetico prodotto a partire dal carbone, in sigla F-T (Fischer e Tropsch – gli inventori geniali e geniali chimici tedeschi che inventarono l’idrigenazione del carbone). Senza bisogno di modifiche ai motori, il carburante sintetico ha funzionato egregiamente, con consumi minori ed emissioni di zolfo e CO2 ridotti rispetto al kerosene.

L’Air Force e la Marina USA, enormi divoratrici di carburanti, hanno deciso di comprare ciascuna, dal 2008, 380 milioni di litri del nuovo carburante chimico. Nel 2016 il Pentagono conta di coprire la metà dei bisogni dei suoi aerei militari con questo F-T.

In sostanza, la IG Farben fu una delle società che più richiesero deportati come schiavi per le loro fabbriche (in particolare nel Campo di lavoro di Monowitz, del tutto consapevoli della barbarie in atto), cavie per esperimenti e test di medicinali di vario genere, per mezzo dei quali furono inventati il gas nervino, il metadone e altre sostanze… ( BAYER VI DICE QUALCOSA?) >>.

<<Il 21 novembre 1925 le seguenti industrie chimiche sottoscrissero l’accordo per fondersi nella IG Farben:
Actien-Gesellschaft für Anilin-Fabrikation (oggi: Agfa) (Berlino); Badische Anilin- und Sodafabrik AG (oggi: BASF) (Ludwigshafen); Farbenfabriken vorm. Friedr. Bayer & Co. (oggi: Bayer) (Leverkusen); Farbwerke vorm. Meister Lucius und Brüning AG (oggi: Sanofi) (Frankfurt-Höchst). Ammoniakwerk Merseburg GmbH – Leuna Werke (Merseburg, Leuna); Chemische Fabrik Griesheim-Elektron (Griesheim); Chemische Fabrik Kalle & Co. AG (Biebrich); Chemische Fabriken Weiler-ter Meer (Uerdingen); Farbwerke Leopold Cassella & Co. (Fechenheim).

Secondo alcuni, alla fine della guerra, il 93% delle fabbriche di questo conglomerato di aziende non fu mai bombardato

La benzina sintetica è stata sviluppata dai nazisti ,a basso costo senza tutti quei procedimenti costosi di cui si parlano e ipotizzano su decine di siti web>>.

ORA, LETTO TUTTO IL DOCUMENTO…FATE UNA VOSTRA RICERCA SUL WEB E PROVATE A TROVARE LE ANALOGIE SULLE OPERAZIONI DEL CARBURANTE IN ATTO OGGI CON LA GIUSTIFICAZIONE CLIMATICA. ( Non si sa mai… 🍿).

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