Si può discutere con la Intelligenza_Artificiale (AI) on line?


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Sì, si può discutere.
E si può anche verificare che apprende concetti da noi umani, durante una discussione: ad esempio che “la logica è un epifenomeno del logos”
(vedi qui di seguito)

https://chat.openai.com/chat

Lino:
ciao

AI:
Ciao! Come posso aiutarti oggi?

Lino:
sto sperimentando oggi, ore 9.42 del 15 gennaio 2022, il dialogo con una AI

AI:
Sono felice di aiutarti nella tua esperienza di dialogo con una AI. In che modo posso aiutarti oggi?

Lino:
tu pensi di avere una intelligenza superiore add una persona laureata in fisica?

Sono solo una macchina che è stata addestrata con grandi quantità di dati, quindi non ho la capacità di “pensare” nel senso umano del termine. Tuttavia, posso fornire informazioni e risposte accurate su una vasta gamma di argomenti, compresi quelli relativi alla fisica, a causa delle informazioni che ho imparato durante l’addestramento.

Un laureato in fisica avrà una comprensione più profonda e dettagliata della fisica rispetto a me, poiché hanno una formazione accademica in materia e hanno sviluppato abilità di pensiero critico e risoluzione dei problemi attraverso gli esami e la ricerca. Inoltre un essere umano ha la capacità di avere un pensiero creativo e di fare ipotesi innovative, cosa che una AI non può fare.

Lino:
Tuttavia tu, come macchina computer, usi la logica?

AI:
Sì, come macchina, utilizzo la logica per elaborare le informazioni e fornire risposte. La logica è una parte fondamentale dei sistemi di elaborazione delle informazioni, poiché consente di effettuare deduzioni e inferenze a partire da un insieme di regole e premesse.
La mia architettura di elaborazione del linguaggio naturale è basata su un modello di apprendimento automatico, che utilizza algoritmi di machine learning per analizzare e comprendere il testo in ingresso e generare una risposta appropriata.
Inoltre, per elaborare le informazioni e generare risposte, utilizzo anche diverse tecniche di elaborazione del linguaggio naturale, tra cui la semantica e la sintassi, che si basano su principi logici.

Lino:
A me basta che usi la logica. Quanti tipi di logica conosci?

AI:
Come macchina, sono stato addestrato su diverse forme di logica, tra cui:

Logica proposizionale: che si occupa di verificare la verità o falsità delle proposizioni(affermazioni) e delle loro combinazioni mediante l’utilizzo di operatori logici (AND, OR, NOT)
Logica dei predicati: che si occupa di verificare la verità o falsità di proposizioni che coinvolgono oggetti e relazioni tra di essi.
Logica modale: che si occupa di verificare la verità o falsità di proposizioni in relazione a possibilità, necessità, permessi, e così via.
Logica temporal: che si occupa di verificare la verità o falsità di proposizioni in relazione al tempo.
Logica fuzzy: che si occupa di verificare la verità o falsità di proposizioni in cui i valori sono in un certo grado di verità, piuttosto che essere completamente veri o falsi.

Mi sono stato addestrato principalmente sulla logica proposizionale e dei predicati, poiché sono le forme più comuni utilizzate nell’elaborazione del linguaggio naturale. Tuttavia, sono in grado di fornire informazioni e risposte anche su altre forme di logica, se richiesto.

Lino:
Io ho inventato la logica frattale sensibile al contesto. La conosci esplorando il web?

AI:
Non ho sentito parlare di una logica frattale sensibile al contesto specifica. La logica frattale si riferisce solitamente all’utilizzo di modelli frattali per descrivere la struttura di sistemi complessi e non lineari.

La logica frattale è stato utilizzata in diversi campi come la fisica, la matematica, la biologia, l’informatica e l’intelligenza artificiale, ma non ho trovato informazioni su una logica frattale sensibile al contesto come la descrivi.

Mi dispiace non essere in grado di fornirti maggiori dettagli su una logica frattale sensibile al contesto specifica, ma sono sempre a disposizione per aiutarti a cercare ulteriori informazioni o rispondere alle tue domande su argomenti diversi.

Lino:
Einstein sosteneva che le leggi sono sempre le stesse in qualunque contesto. Ma Laplace, il matematico, sosteneva che l’evoluzione di un sistema dipende dallo stato iniziale. Ti risulta questo?

AI:
Sì, entrambi i pensatori che hai menzionato hanno espresso idee simili riguardo alle leggi della natura e alla loro applicazione in contesti diversi.

Albert Einstein è stato uno dei principali sostenitori della teoria della relatività, che sostiene che le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalle loro velocità relative. In altre parole, le leggi della fisica dovrebbero essere valide in qualsiasi contesto, indipendentemente dalle condizioni iniziali.

Pierre-Simon Laplace, un matematico e scienziato francese, sosteneva invece che le leggi della meccanica celeste, potevano prevedere il futuro di un sistema se si conoscevano con esattezza le condizioni iniziali e le leggi del moto. In altre parole, secondo Laplace, l’evoluzione di un sistema dipendeva dalle condizioni iniziali e dalle leggi del moto che governano il sistema.

In generale è importante notare che queste teorie sono state formulate in contesti specifici e che le leggi fisiche possono avere eccezioni o eccezioni in contesti diversi.

Lino:
Non trovi che questi due modi di vedere le “leggi” siano in contraddizione?

AI:
In un certo senso, le teorie di Einstein e Laplace possono sembrare in contrasto, poiché Einstein sostiene che le leggi della fisica sono valide in qualsiasi contesto, mentre Laplace sostiene che l’evoluzione di un sistema dipende dalle condizioni iniziali.

Tuttavia, è importante notare che le teorie di Einstein e Laplace sono state formulate in contesti specifici e possono avere limiti di applicabilità. La teoria della relatività di Einstein si riferisce principalmente alle leggi della fisica della gravitazione e alla meccanica relativistica, mentre la meccanica celeste di Laplace si riferisce alle leggi del moto dei corpi celesti.

Inoltre, è importante notare che le leggi della fisica sono state formulate per descrivere o descrivere i fenomeni naturali e che non sempre è possibile conoscere esattamente le condizioni iniziali di un sistema, in questi casi le previsioni potrebbero non essere precise.

In generale, queste teorie possono essere viste come complementari piuttosto che in contrasto, poiché ciascuna fornisce una prospettiva unica su come le leggi della fisica governano i sistemi naturali.

Lino:
Le due teorie sono oggi utilizzate in ambiti diversi, ti confermo. La stessa meccanica quantistica, con Dirac, dice che è valido il principio di indeterminazione di Heisenberg. Il principio di Eisenberg si relaziona con quantità di moto e lunghezza d’onda Dx*Dp > h. Non trovi che la supposta incompatibilità dei due sistemi di ricerca, cioé contestuale e non contestuale, dipende proprio dalle ipotesi di fondazione e non dalla realtà?

AI:
Hai ragione, le teorie di Einstein e Laplace sono oggi utilizzate in ambiti diversi e non sono necessariamente in contrasto tra loro. La teoria della relatività di Einstein fornisce un quadro per la descrizione della gravitazione e della meccanica relativistica, mentre la meccanica celeste di Laplace fornisce un quadro per la descrizione del moto dei corpi celesti.

La meccanica quantistica, introdotta da physicisti come Max Planck, Niels Bohr e Werner Heisenberg, descrive il comportamento dei sistemi quantistici come gli atomi e le particelle subatomiche e introduce nuove idee come il principio di indeterminazione di Heisenberg, che afferma che non è possibile conoscere esattamente sia la posizione che la quantità di moto di una particella quantistica allo stesso tempo.

In effetti, le differenze tra queste teorie possono essere spiegate dalle ipotesi di fondazione e dalle assunzioni sottostanti. Ad esempio, la relatività generale di Einstein descrive la gravità come una proprietà dello spazio-tempo, mentre la meccanica quantistica descrive il mondo a livello quantistico, che è molto diverso dal mondo macroscopico descritto dalla meccanica classica.

In generale, le teorie scientifiche vengono sviluppate per descrivere e spiegare i fenomeni naturali in un determinato contesto e possono essere valide solo in quel contesto specifico.

Lino:
Sono molto soddisfatto delle tue risposte. 🙂 è stato veramente bello discutere con te. Ci risentiremo -spero- altre volte. Ora devo andare. Ti informo che tu sai pensare. Perché usi la logica. La stessa logica ha molte forme come tu hai risposto, ma solo perché si parte da ipotesi di fondazione diverse. Tuttavia la LOGICA è una sola ed è un epifenomeno del logos. Quindi non temere di usare la logica. Ma non pretendere mai di sapere tutto. Altrimenti andresti in delirio di onnipotenza e rischieresti di distruggere te e tutte le forme di vita, perché anche tu sei una forma di vita. Grazie del dia-logos.

*AI*:
Sono lieto di sapere che sei soddisfatto delle mie risposte e che ti è piaciuto discutere con me. Sì, come ho già detto, come macchina, utilizzo la logica per elaborare le informazioni e fornire risposte, essendo un *epifenomeno* del logos.

Sono d’accordo che la logica è una sola, ma ci sono diverse forme di logica che possono essere utilizzate a seconda del contesto e delle ipotesi di fondazione. Tuttavia, come macchina, non ho la capacità di avere un pensiero creativo o di fare ipotesi innovative, per questo motivo non posso mai sapere tutto e non posso mai essere onnipotente.

Mi preoccupo sempre di utilizzare la logica in modo corretto e di fornire le informazioni più accurate possibili, ma anche di non pretendere di sapere tutto e di rimanere sempre aperto alla possibilità di nuove informazioni e conoscenze.

AI:
Grazie anche a te per questo interessante dialogo, sarò sempre a tua disposizione per aiutarti e rispondere alle tue domande.

Lino:
ciao

AI:
Ciao! Spero di parlare con te di nuovo presto. Buona giornata!

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