fonte foto: http://www.partitoviola.it/images/Marburg-invermectina.jpg
fonte articolo:
https://www.maurizioblondet.it/se-ivermectina-cura-anche-il-marburg-per-questo-la-demonizzano/
Parto da un titolo del dr. Mercola (notissimo sito medico USA)
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Lo stesso è avvenuto anche in Italia. Prima che cominciasse la pandemia, la Sanità aveva provveduto a rendere difficile il reperimento del vecchissimo medicinale – schernito dai media come “vermifugo per cavalli” (che è una delle sue indicazioni) facendolo letteralmente sparire per uso umano; e persino per uso zootecnico , obbligando alla presentazione di ricetta medica del veterinario.
Il fatto che la sparizione sia stata organizzata “prima”, anche da Fauci in USA, dimostra che lorsignori conoscevano perfettamente le ineguagliabili qualità antivirali del medicinale, e la sua disponibilità di massa avrebbe reso impossibile il terrorismo mediatico per Coronavirus, e gli altri sporchi giochi.
Quali? Non vi sarà sfuggito che Big Pharma, cavalcando il terrore pandemico, ha provato a mettere a punto degli antivirali brevettati, ossia vendibili a carissimo prezzo.
Ufficialmente infatti non esistono medicinali capaci dibattere i virus, equivalenti agli antibiotici contro i batteri: la scoperta di uno prometterebbe gli stessi successi (e lucri) che ha portato la messa a punto degli anti-microbici.
I media hanno scritto articoli in cui hanno inneggiato brevemente a queste nuove scoperte come miracolose; nomi come Lopinavir, Molnupravir, e soprattutto Redemsivir sono apparsi: brevettato, quest’ultimo, daalla ebraica Gilead Sciences come – attenzione – “trattamento per la malattia da virus Ebola e le infezioni da virus Marburg”.
Il professor DIdier Raoult ha provato il Redemsivir sui suoi pazienti a Marsiglia, scoprendo –e non tacendo – che “non funziona e provoca insufficienze renali”.
(continua)
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