Per il Giudice, il contenuto della nota del Ministero “si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia”.
Per il Tar “è onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito. La prescrizione dell’AIFA, come mutuata dal Ministero della Salute, contrasta, pertanto, con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia CoViD-19 come avviene per ogni attività terapeutica”.
La conclusione è che “il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico dalla scienza e deontologia professionale”.
Sono contento di questa sentenza del TAR, peccato che sia giunta con 2 anni di ritardo e nel frattempo il blocco delle cure mediche personalizzate ha aggravato ed esteso questa infezione.
I MEDICI DEVONO TORNARE A FARE I MEDICI E QUINDI A CURARE LE MALATTIE, COVID COMPRESO, IN TOTALE LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E DI CURA