Abstract
The use of mRNA vaccines in pregnancy is now generally considered safe for protection against
COVID–19 in countries such as New Zealand, USA, and Australia. However, the influential CDC–
sponsored article by Shimabukuro et al. (2021) used to support this idea, on closer inspection, provides
little assurance, particularly for those exposed in early pregnancy. The study presents falsely reassuring
statistics related to the risk of spontaneous abortion in early pregnancy, since the majority of women in
the calculation were exposed to the mRNA product after the outcome period was defined (20 weeks’
gestation).
In this article, we draw attention to these errors and recalculate the risk of this outcome based on the
cohort that was exposed to the vaccine before 20 weeks’ gestation. Our re–analysis indicates a
cumulative incidence of spontaneous abortion 7 to 8 times higher than the original authors’ results
(p < 0.001) and the typical average for pregnancy loss during this time period. In light of these findings,
key policy decisions have been made using unreliable and questionable data. We conclude that the
claims made using these data on the safety of exposure of women in early pregnancy to mRNA–based
vaccines to prevent COVID–19 are unwarranted and recommend that those policy decisions be
revisited.
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traduzione:
Abstract
L’uso di vaccini mRNA in gravidanza è ora generalmente considerato sicuro per la protezione contro
COVID-19 in paesi come Nuova Zelanda, USA e Australia. Tuttavia, l’influente articolo sponsorizzato dal CDC
sponsorizzato articolo di Shimabukuro et al. (2021) usato per sostenere questa idea, a ben guardare, fornisce
poche garanzie, in particolare per quelli esposti all’inizio della gravidanza. Lo studio presenta statistiche falsamente rassicuranti
statistiche relative al rischio di aborto spontaneo all’inizio della gravidanza, poiché la maggior parte delle donne in
calcolo sono state esposte al prodotto mRNA dopo che il periodo di esito è stato definito (20 settimane
gestazione).
In questo articolo, richiamiamo l’attenzione su questi errori e ricalcoliamo il rischio di questo esito sulla base della
coorte che è stata esposta al vaccino prima delle 20 settimane di gestazione. La nostra ri-analisi indica un
incidenza cumulativa di aborto spontaneo da 7 a 8 volte superiore ai risultati degli autori originali
(p <0,001) e della media tipica per la perdita di gravidanza durante questo periodo di tempo. Alla luce di questi risultati,
decisioni politiche chiave sono state prese usando dati inaffidabili e discutibili. Concludiamo che le
affermazioni fatte usando questi dati sulla sicurezza dell’esposizione delle donne all’inizio della gravidanza ai vaccini a base di mRNA
vaccini per prevenire il COVID-19 sono ingiustificate e raccomandiamo che tali decisioni politiche siano rivisitate.
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Conclusioni:
la statistica dice che non è corretto calcolare
104 (aborti)/827 (casi tot)=x/100 -> x=12,57 -> 12,57%
Bensì
104 (aborti)/127 (casi tot)=y/100 -> y=81,88 > 81,88% aborti su 100 casi di pseudo_vaccinazione.
Le cifre precedenti sono nell’articolo:
Fai clic per accedere a 21-11-Brock-Thornley.pdf
link: https://www.thelastamericanvagabond.com/wp-content/uploads/2021/10/21-11-Brock-Thornley.pdf
Esattamente a pagina 131, cito:
However, closer inspection of the 827 women in
the denominator of this calculation reveals that
between 700 to 713 women were exposed to the
vaccine after the timeframe for recording the
outcome had elapsed (up to 20 weeks of
pregnancy). Hence, a re–analysis of these figures
indicates a cumulative incidence of spontaneous
abortion ranging from 82% (104/127) to 91%
(104/114), 7–8 times higher than the original
authors’ results.
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traduzione:
Tuttavia, un esame più attento delle 827 donne nel
denominatore di questo calcolo rivela che
tra 700 e 713 donne sono state esposte al
vaccino dopo che il periodo di tempo per la registrazione del
risultato era trascorso (fino a 20 settimane di
gravidanza). Quindi, una ri-analisi di queste cifre
indica un’incidenza cumulativa di aborto spontaneo
aborto spontaneo che va dal 82% (104/127) al 91%
(104/114), 7-8 volte superiore ai risultati
risultati degli autori.
cvd.