Premessa:
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Daniela Brizzi ha fatto una domanda
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Rinaldo Alfonso D’Antoniodirei il contrario. la matematica è espressione della materia. la matematica credo sia alla fine solo uno strumento—
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Pasquale TufanoLa materia è una delle forme di ciò che è fisico. Quando la materia viaggia alla velocità della luce è detta energia, energy=m*c^2 è la formula di corrispondenza tra materia massiva e materia sotto forma di energia secondo Einstein. La matematica ci aiuta a raccontare la fisica, ma racconta anche di altre cose non fisiche come ad esempio gli spazi “algebrici”, il software, gli spazi astratti della logica e della linguistica, etc.—Carlo CosmelliPasquale Tufano No, E=mc^2 è l’energia che potrei avere se tutta la massa m si convertisse in energia. E la materia non può viaggiare alla velocità della luce.—Pasquale TufanoCarlo Cosmelli quando un elettrone ed un antielettrone collidono non è forse vero che si ottengono 2 fotoni?—Pasquale TufanoCarlo Cosmelli cosa succede quando sulle stelle la materia genera fusione? non è forse vero che la energia prodotta è l’equivalente della massa scomparsa?Grazie del dialogo.—Pasquale TufanoP.S. So bene che in un laboratorio che sia un acceleratore di particelle noi, con i metodo classici non riusciamo a raggiungere la velocità della luce. Ma ciò non implica che ciò sia impossibile nella fisica con altri contesti.—Carlo CosmelliPasquale Tufano Sì, ma la massa non è energia. In certi casi si può “trasformare” in energia.—Carlo CosmelliPasquale Tufano Mi spiace ma non dipende dal contesto o dalla tecnologia. È una conseguenza della teoria della relatività. Qualcuno potrebbe dire: e se fosse sbagliata? È molto molto improbabile. In 115 anni da quando è stata scritta si sono fatti migliaia di esperimenti diversi e tutti hanno confermato le previsioni nei minimi dettagli.—Pasquale TufanoLa teoria della relatività infatti non è sbagliata, ma va estesa. Poiché come insegna Laplace la evoluzione di un sistema dipende dallo stato iniziale. È quindi senz’altro vero che un acceleratore di particelle non può portare la materia alla velocità della luce ma la satura per esempio nel 1990 al valore v=0.998*c. Nel tempo tale valore mostra una saturazione verso il valore sempre più prossimo al valore c. E ciò indica che quel contesto è di tipo “saturazione”. Perché escludere che possano esistere altri contesti? Quindi per stare alla fisica concordiamo che nel contesto di un acceleratore di particelle il valore della luce non può essere raggiunto da una massa. Ma se avessimo tempo e voglia ti potrei mostrare come partendo proprio dalle equazioni di Einstein non solo si può raggiungere la velocità della luce ma addirittura superarla. Ecco il link per chi voglia verificare il contesto -oltre quelli che ti ho già citato con lo scontro di materia ed antimateria, o fusione sulle stelle- in riferimento alla fuga da un BH purché esterni al raggio di Schwarzschild ..
https://6viola.wordpress.com/2017/11/23/relativistic-plasma-jets-in-black-holes-mathematics/6VIOLA.WORDPRESS.COMRelativistic plasma jets in black holes [mathematics]—Carlo CosmelliPasquale Tufano Bellissimo! Quindi suppongo che gli autori siano già candidati al Nobel vero? L’articolo è stato pubblicato in una rivista seria con referee anonimi?
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Commento (19 maggio 2021), ore 12.13
La risposta del professore in Fisica Carlo Cosmelli non è da considerarsi “strana” ma il normale percorso -oggi- di come si presenta una teoria scientifica innovativa.
Tuttavia nella teoria della conoscenza scientifica, e cioé nella epistemologia scientifica, il canone è respingere i “pareri autorevoli”.
Perché?
Perché la scienza che si basi sui pareri autorevoli cessa di essere capacità di scire e quindi di discernere e diviene una religione in cui alcune tesi divengono “dogma” di fede. E cioé si prendono per esatte perché hanno superato la attuale procedura con cui si pubblica su riviste di scienza.
Infatti nella scienza vale il principio di “verità oggettiva”.
Quando una verità si può dire oggettiva in ambito scientifico?
Quando -a prescindere da chi esegue la verifica- è possibile riottenere una tesi attenendosi ad un protocollo che è il canone di “ripetibilità” che valida la tesi.
Naturalmente vi sarà sempre un margine di errore tra una misura eseguita da un operatore_1 e un operatore_2. Ad esempio nel misurare con uno strumento di tensione elettrica un dato valore cambiando le condizioni della sorgente.
La sorgente che viene misurata, allora, si fa di tutto di condizionarla affinché sia “stabile”, oppure si valuta quali modificazioni dello status della sorgente hanno condizionato la deriva dai valori attesi.
Ma nella teoria degli errori una classe di uno strumento di misura è ritenuto attendibile se è possibile confinare l’errore in un ambito noto, precisate le condizioni di temperatura, pressione atmosferica, etc.
Dunque stiamo esaminando -ora, con l’analisi dei jet di un BH- non delle normali condizioni di misura ordinaria, ma il superamento di una frontiera della conoscenza.
In tali ambiti lo scienziato che si proponga una nuova teoria formula una ipotesi di funzionamento del modello predittivo del comportamento del fenomeno in esame. Quindi -se è possibile- cerca prove sperimentali a conforto della fondatezza o infondatezza delle previsioni.
Sono circa 100 anni che la teoria della relatività è studiata dalla comunità scientifica internazionale. E’ dunque chiaro che c’è reticenza a sottoporla a critica sebbene critiche ne esistano. Ad esempio il fatto che la ipotesi di uso del calcolo infinitesimale non si adatta alle ipotesi di quantizzazione attualmente scelte per descrivere il mondo sotto la scala dell’atomo.
Se ne sono però -così- reificate due narrazioni distinte quasi che il fisico dei macro-sistemi possa e debba usare necessariamente modelli inconciliabili con il mondo sub-atomico.
La mia strada di ricerca -allora- ha problemi non essenzialmente di indagine, ma di rigetto psicologico della comunità scientifica.
Le risposte che ottengo sono appunto quelle di sottopormi, come afferma Cosmelli, a una procedura di fare in modo che possa ottenere una pubblicazione.
Però chi avrebbe le competenze di potersi esprimere su ciò che io affermo non mi dice dove e come le mie teorie sarebbero sbagliate, ma che la procedura è un’altra per parlare di scienza.
ok, io me ne sono fatto una ragione. Per me -però- la scienza è anzitutto capacità di esprimersi sui fatti spiegando la propria interpretazione.
I migliori auguri a chi non è abituato a confrontarsi sulla frontiera della conoscenza e debba attendere che altri gli dicano a cosa *credere* perché è un articolo pubblicato.
cvd.
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fonte su facebook:
https://www.facebook.com/groups/robiemaria/permalink/3903449766440243/
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Aggiornamento del 30 dic 2021, ore 01.21
Nel video Bh 4D Jets, preciso, le ipotesi di Cauchy impostate sono con velocità della luce tutta v_TG (tangenziale). Viceversa si può dimostrare che la modalità tachionica si presenta quando esiste una componente normale al BH. L’articolo in cui ne tratto è il seguente:
https://6viola.wordpress.com/2018/09/10/onda-gravitazionale-gw-170817-software/
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