Chi è l’autore di questa inchiesta?
Gianluca D’Agostino
Gianluca D’Agostino ha lavorato per CNN a Washington DC e per Associated Press a Roma e Tirana.
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Quale è l’articolo di questo giornalista?
Il disastro del Corman Drosten mette la parola fine alla pantomima del Covid 19
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Commento (ing. Pasquale Tufano):
Per un vasto pubblico l’articolo è molto complesso da esaminare per valutarne la validità delle conclusioni.
Tuttavia è possibile fare una rapida sintesi dei fatti più importanti:
- Il documento base su cui è indicato il metodo è il seguente:
https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2020.25.48.2012031 e l’istituto che lo pubblica afferma quanto segue:
cito:
We have recently received correspondence regarding a paper published this year, questioning both the content and the editorial procedures used to evaluate the article prior to publication. We can assure our readers and authors that we take comments relating to scientific content, the processing of articles and editorial transparency seriously.
All articles published by the journal are peer-reviewed by at least two independent experts in the field (or at least one in the case of rapid communications). The article in question was also peer-reviewed by two experts on whose recommendation the decision to publish was made.
Eurosurveillance is seeking further expert advice and discussing the current correspondence in detail. We will, according to our existing procedures, evaluate the claims and make a decision as soon as we have investigated in full. In the meantime, it would be unfair to all concerned to comment or discuss further until we have looked at all the issues.
(traduzione:Abbiamo recentemente ricevuto una corrispondenza riguardante un articolo pubblicato quest’anno, che metteva in dubbio sia il contenuto che le procedure editoriali utilizzate per valutare l’articolo prima della pubblicazione. Possiamo assicurare ai nostri lettori e autori che prendiamo sul serio i commenti relativi al contenuto scientifico, l’elaborazione degli articoli e la trasparenza editoriale.
Tutti gli articoli pubblicati dalla rivista sono sottoposti a peer review da almeno due esperti indipendenti del settore (o almeno uno nel caso di comunicazioni rapide). L’articolo in questione è stato inoltre sottoposto a peer review da due esperti su cui si è deciso di pubblicare.
Eurosurveillance sta cercando ulteriori pareri di esperti e sta discutendo in dettaglio l’attuale corrispondenza. In base alle nostre procedure esistenti, valuteremo i reclami e prenderemo una decisione non appena avremo indagato a fondo. Nel frattempo, sarebbe ingiusto nei confronti di tutti gli interessati commentare o discutere ulteriormente finché non avremo esaminato tutte le questioni.)
- Dice il giornalista Gianluca D’Agostino:
Perché questa pubblicazione è così importante?
Christian Drosten e Victor Corman sono i due medici autori del test diagnostico del Covid 19 che è utilizzato nella maggior parte dei laboratori di analisi pubblici e privati in Europa e in USA.
Il test Corman-Drosten è lo studio teorico su cui si basa la metodologia diagnostica ufficiale del Covid 19. Si tratta della diagnostica su cui si basano tutti i dati ufficiali diffusi dai governi e dai media di tutto il mondo sulla diffusione del Covid 19 e di conseguenza è anche la base scientifico-giuridica dei lockdown e delle restrizioni alle nostre libertà fondamentali.
Continua D’Agostino:
Eurosurveillance è una rivista medico-scientifica che si occupa di epidemiologia, prevenzione e controllo di malattie trasmissibili. La pubblicazione è a cura dell’ European Centrefor Disease Prevention and Control che è un agenzia indipendente dell’Unione Europea, la cui missione è rinforzare le difese europee contro le malattie infettive.
Normalmente qualsiasi studio scientifico, al fine di essere pubblicato deve essere “peer-reviewed“ cioè deve essere esaminato dai membri del comitato scientifico della rivista e questo processo di verifica di solito richiede diversi mesi di lavoro, soprattutto se si tratta di metodologia diagnostica, perché i procedimenti devono poter essere replicati e validati in laboratorio.
A maggior ragione se si tratta di uno studio sul quale si baserà il test per un virus che ha colpito la popolazione dell’intero pianeta.
Lo studio Corman-Drosten è stato inviato dagli autori a Eurosurveillance il 21 gennaio 2020 quindi è stato approvato per la pubblicazione il 22 gennaio e poi pubblicato il 23 gennaio 2020. In pratica dal suo invio alla sua pubblicazione sono passate 48 ore.
Non solo. Lo studio Corman-Drosten è stato immediatamente accettato come test standard internazionale dall’OMS, che ha iniziato a produrre e inviare il kit diagnostico alle regioni colpite dal virus.
Nei mesi seguenti, tra lockdown, collasso economico, chiusura di scuole e panico diffuso, pochi erano consapevoli delle lacune sostanziali presenti nello studio alla base della diagnostica del Covid-19 e la situazione di emergenza ha prevalso sull’accuratezza normalmente richiesta ad una metodologia diagnostica, specialmente per un evento epidemico di rilevanza globale.
In questa situazione di caos, la svolta è avvenuta il 30 novembre 2020 quando lo studio Corman-Drosten è stato messo in discussione dall’ ICSLS (International Consortium of Scientists in Life Sciences) un team di 22 scienziati provenienti da Europa, USA e Giappone che hanno inviato questa lettera ad Eurosurveillance chiedendo l’immediato ritiro della pubblicazione.
La lettera contiene un contro-esame dello studio che mette in evidenza 10 errori cruciali della metodologia diagnostica Corman-Drosten.
Il capo progetto dello studio che smonta il Corman-Drosten è Pieter Borger, un esperto di biologia molecolare, mentre tra i 22 autori c’è anche Michael Yeadon, ex Vice Presidente di Pfizer, che si è sempre detto contrario ai protocolli OMS: dal lockdown globale all’uso delle mascherine, fino alla chiusura delle scuole.
In questa intervista Michael Yeadon afferma che la totalità dei risultati prodotti dal test Corman-Drosten è falsa.
Celia Farber, è una giornalista americana, nota per le sue inchieste sull’HIV ed ha parlato con il Dr. Kevin Corbett, uno dei 22 autori dello studio che smonta il Corman Drosten:
“Quando Christian Drosten ha sviluppato il test, la Cina non gli aveva dato il virus isolato, lui e Corman hanno sviluppato il test da una sequenza genetica trovata in una banca dati. I cinesi hanno dato a Drosten una sequenza genetica ma senza un virus isolato corrispondente. In pratica avevano un codice ma nessun corpo da associare al codice. Nessuna morfologia virale“.
- Ing. Pasquale Tufano: dunque la metodologia è stata sviluppata senza avere un termine di riferimento validato. Inoltre -come risulterà nella ulteriore lettura dell’articolo di D’Agostino- è possibile “regolare” la sensibilità del test (se la soglia aumenta i risultati sono meno affidabili) diminuendo -quindi- la affidabilità del risultato. C’è quindi da chiedersi perché Boris Johnson (il premier inglese) valuta cito:
“Il 4 settembre 2020 mentre visitava il cantiere della nuova stazione ferroviaria di interscambio HS2 a Solihull, vicino Birmingham, Boris Johnson ha dichiarato che i test del covid 19 producevano il 93% di falsi positivi.”
Ing. Pasquale Tufano: i governi dispongono di informazioni “riservate” che non è utile comunicare alla popolazione? A tutto ciò va aggiunta la citazione seguente di
Attali:Jacques Attali: “Una piccola pandemia permetterà di instaurare un Governo Mondiale” [fonte: scenarieconomici.it]
cito:Nella sua rubrica della rivista a L’Express del 3 maggio 2009, il vecchio sherpa di François Mitterrand rivela alcuni intimi fantasmi del mondo oligarchico. In breve: là dove il crack finanziario è fallito, finora,una buona piccola pandemia potrebbe costringere i nostri dirigenti ad accettare la realizzazione di un governo mondiale!
Il resto dell’articolo sul blog attuale:
linkultimo aggiornamento:
21 marzo 2021