Amici che seguite il blog 6 viola ..
non siete tenuti a sapere perché da qualche giorno non scrivo articoli ..
Dunque Vi informo che sto studiando il “deep web” sia nell’hardware software e sia nel livello della cibernetica del pensiero.
Metto qui di seguito uno degli studi svolti in questi giorni.
Ma chi vorrà dedicare un po’ del suo tempo a questo potrà esplorare al link seguente:
https://6viola.wordpress.com/deep-web/
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Lezione N.11:
“sindrome di sdoppiamento in personalità multiple”
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Vogliamo dedicare 2 parole a questo argomento perché in particolare nella 3° stagione della serie TV “Mr. Robot” (che è presentato qui a partire dal video iniziale alla pagina attuale) c’è la tesi che chi facesse deep web ad alto livello .. avrebbe il pericolo di più personalità .. tali che il suo io potrebbe perdere il controllo della propria cibernetica non solo nel mondo virtuale (del web) ma anche nel mondo reale.
Poiché con il laureato in filosofia e anche in psicologia nell’anno 2000 ..
Lino Missio:
http://www.linomissio.com/biografia/
ho collaborato all’avvio della fondazione di psicofilosofia in ITALIA, ed in particolare per la consulenza sui “casi irrisolti” anche quando riguardassero la “schizofrenia” .. posso dire qualcosa su questo tema.
Anzitutto il sito web che ho dedicato a questo argomento:
link tramite 6 viola (blog attuale) x more info:
https://6viola.wordpress.com/psico-ingegneriapsycho-engineering/
In breve sul tema dello sdoppiamento in personalità multiple:
Vi sono due scuole di pensiero principali:
- la scuola che dice che non bisogna parlare con il proprio “alter ego”, e cioé con la congettura di fare -mentalmente- 2 personaggi:
- il personaggio che ci dice (mentalmente) quale è la nostra opinione.
- il personaggio che ci dice (mentalmente) quale è -secondo -noi- ciò che pensano la maggior parte delle persone.
- la scuola che dice -secondo la scuola di Stanislavskij-
https://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Stanislavskij
che è -invece- opportuno fare l’esercizio di “flessibilità mentale” di sapersi mettere “nei panni degli altri” come se stessimo recitando una commedia teatrale o un film cinematografico.
Io sono della scuola di Stanislavskij e con me anche lo psichiatra
Christopher Frith
nel testo in cui parla della sua ricerca:
Neuropsicologia cognitiva della schizofrenia
https://www.ibs.it/neuropsicologia-cognitiva-della-schizofrenia-libro-christopher-frith/
Il punto è che la nostra mente ha delle capacità oltre quelle normalmente note. E per tenerle in equilibrio non bisogna temere di esplorarle, ma esplorarle sapendo che non sono gli alieni -o la dissociazione mentale- che si impadronisce di noi.
La terapia che si usa -anche ufficialmente in psicologia- detta “psico-dramma” misura che chi ha la flessibilità mentale di simulare un ruolo .. è in grado di stare anche con gli altri .. immaginando i pensieri non solo propri, ma anche di chi è intorno a lui, come persone reali: capisce la ironia, i sentimenti .. intuisce il perché qualcuno gli dice una certa cosa e si sente meglio chi esercita la flessibilità mentale (detta capacità di meta-rappresentazione nel testo di Frith), poiché la persona umana vive preferibilmente avendo contatti umani e NON in solitudine.
La tesi del film, Mr. Robot, è invece della scuola che non consiglia di giocare con la propria flessibilità mentale, anche solo lavandosi il viso e guardandosi allo specchio la mattina, poiché insegna a temere che un’altra personalità ipotetica potrebbe prendere il sopravvento su quella che è la nostra personalità ordinaria, come rappresentazione del proprio “io”, quello che abbiamo deciso di essere.
Molti sono contrari a ciò: ad esempio la scuola di Eric Berne in “Ciao e poi?”
Infatti nell’approccio “motivazionale” l’io non è un ente statico, ma dinamico: quindi si può dire ad un alcolista “tu -se vuoi- può smettere di bere!” e quindi il nostro io si “trasforma” a secondo delle “spinte motivazionali” che da noi o da altri _decidiamo_ di fare nostre.
E’ quindi anche questa una “questione di cibernetica” e cioé dell’arte del navigare sapendo che la barca che noi siamo va dove dice chi è al timone, e cioé noi. Ciascuna persona non fa nulla di negativo in una analisi -puramente teorica- di vari scenari, ma deve sapere che alcuni portano delle conseguenze di danno -se implementati nel reale- alle persone e/o alle cose.
Se vive questa fase “congetturale” serenamente e *non la comprime*, consente che non sia lo stress a prendere il sopravvento, ma esprime la sua linea evolutiva, la rotta della barca: da studiarsi tra varie ipotesi prima di sceglierne una ipotesi in particolare da implementare.
Quindi questa fase congetturale diviene una “medicina” = a implementazione di uno status equilibrato che esamina prima di decidere.
Il fallimento della linea Stanislavskij può avvenire in un solo caso: la completa dissociazione mentale, come nel caso:
Heathcliff Andrew Ledger (nel film il cavaliere oscuro)
https://it.wikipedia.org/wiki/Heath_Ledger
.. quindi .. quando si trasformasse in uno stato di “auto-ipnosi” di non essere più noi stessi, ma una altra persona volendoci scordare la nostra storia e quello che abbiamo deciso come formazione del nostro io.
Infatti nel film .. l’attore vuole impersonare il male in modo tanto profondo da perdere la propria personalità non pensando più che è una recita, ma la vita reale.
Esplorare le congetture di cosa sia il male verso il 100% porta a dinamiche di distruzione versus gli altri e verso se stessi.
Da ciò la spiegazione della eziodinamica (la evoluzione epistemologica tra cause ed effetti) di *chi* esasperasse dinamiche di dissociazione mentale correndo il rischio del suicidio, ed altre sindromi negative: attacchi di panico, agorafobia, etc.
La filmografia è la nuova scrittura della “mitologia” della nostra società.
E se Jung ha studiato il mito nelle fiabe e nelle tradizioni popolari, oltre che nei *sogni* .. oggi ci raccontano la “mitologia” oltre che i nostri sogni, e oltre che le narrazioni fiabesche ..
-> la filmografia.
Nella navigazione del profondo del web (quindi deep web), che è una delle vie di comunicazione tra gli umani, secondo me, andavano spese 2 parole .. su come si naviga anche nella mente, che tenderebbe a mentire (quindi “la mente -> mente”, mentisce) come mezzo di difesa per schermarci dagli scogli di chi attenta alla nostra integrità.
alla prossima
🙂
ultimo aggiornamento:
27 nov 2018, ore 10.13
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