In tal senso va rivalutato Cauchy: e cioé che la tipologia di forze gravitazionali sono coerenti non con lo spazio, ma con il “mezzo”. Cauchy direbbe con il contesto.
Dunque non è lo spazio ad incurvarsi perché m << M tende a percorrere lo spazio -in modo curvo- quando è in prossimità di M ..
BENSI’
m svolge una attrazione su M trascurabile, se m << M, ed è M che attrae m, però in relazione alla tipologia non dello spazio, ma del mezzo quasi vuoto, ma non vuoto al 100%.
Infatti se così non fosse non si avrebbe che
c=1/sqrt(mu.eps)
Dove mu, eps sono relazionate con i valori medi della densità del mezzo e NON dello spazio.
cvd.
Per chi fosse interessato agli sviluppi di come la densità minima dello spazio influenza le forze gravitazionali, basterà dire che anziché usare il modello di Kaluza che estenderebbe a più dimensioni il modello di Einstein, andrebbe studiato che il fisico Amadori ed il matematico Lussardi hanno unificato gravità ed elettromagnetismo grazie ad una modifica delle equazioni di Einstein che io considero ben formata, con alcune precisazioni:
Poiché la densità limite della materia è la energia e quindi dipende dal mezzo tramite le _circa_ costanti mu ed eps, il modello di Amadori/Lussardi/Fermat può essere reso più generale, facendo entrare termini nelle equazioni di Einstein (nella soluzione di Schwarzschild modificata detta, da Tufano, k_Fermat).
Tale forma modificata è dovuta a Tufano che la studia nella eziodinamica -per la prima volta- nell’articolo seguente:
Einstein’s Theory of General Relativity: reverse engineering [k_Fermat solution]
https://6viola.wordpress.com/…/einsteins-theory-of…/
(commento: riesame della soluzione k_Fermat alla luce della reverse engineering, che nella filosofia è la strategia del tiro con l’arco nello ZEN)
