Esperimento Quantistico Mostra Come il Tempo Emerge dall’Entanglement (verifica del modello)

Pubblicazione del 2.013

Quando le idee della fisica quantistica hanno iniziato a diffondersi all’inizio del XX°secolo nella comunità scientifica, l’impatto è stato enorme! Entusiasti dai risultati…
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67 commenti
Commenti
Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Argomento davvero notevole .. alla prima lettura non posso dare un commento .. provo a studiarmelo con maggiore dettaglio .. e vediamo se mi posso pronunciare di cosa ne penso .. per ora posso dire che se ciò che lì è affermato fosse vero .. siamo riusciti ad uscire da U1! 🙂

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano https://it.wikipedia.org/wiki/Equazione_Wheeler-DeWitt

L’equazione di Wheeler-DeWitt è un particolare tipo di equazione differenziale funzionale, che emerge dalla quantizzazione della teoria della relatività generale espressa secondo il formalismo canonico, la cui soluzione reca il suggestivo nome di funzionale d’onda dell’universo.
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Pasquale Tufano
Pasquale Tufano che ruolo gioca il tempo in una distribuzione di probabilità? .. per saperlo necessita sapere come si costruisce una distribuzione di probabilità! .. Ecco come si costruisce:
1) si pone il sistema sotto osservazione in specifiche condizioni iniziali, dette anche di Cauchy, in cui sia possibile ripetere gli esperimenti a partire dallo stesso (in realtà circa) stato iniziale!
2) si lascia evolvere _nel tempo_ il sistema e lo si campiona in un dato istante, sia t0.
3) si collezionano i valori estratti, i cosiddetti valori attesi, notando però che si sparpaglieranno intorno ad un valore particolare che sarà considerato “il vero valore atteso”.
4) Non tutti i sistemi hanno lo stesso modo di “sparpagliare” la distribuzione dei valori attorno a quello più frequentemente “estratto”! da cui la distribuzione viene “battezzata” a secondo di questo modo di sparpagliarsi detto distribuzione secondo Gauss o Poisson etc.
https://it.wikipedia.org/wiki/Distribuzione_normale

Nella teoria della probabilità la distribuzione normale, o di Gauss (o gaussiana) dal nome del matematico tedesco…
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Pasquale Tufano

Pasquale Tufano https://it.wikipedia.org/wiki/Distribuzione_di_Poisson

In teoria delle probabilità la distribuzione di Poisson (o poissoniana) è una distribuzione di probabilità discreta che esprime le probabilità per il numero di eventi che si verificano successivamente ed indipendentemente in un dato intervallo di tempo, sapendo che mediamente se ne verifica un numer…
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Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Dal procedimento appena descritto -allora- si capisce che ruolo gioca il tempo in un sistema statistico e/o probabilistico: il tempo è la elongazione metrica rispetto a un intervallo campione tra due eventi di riferimento, in cui avviene il campionamento

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Una volta che però il tempo è stato usato per eseguire la misura, il tempo “scompare” perché -in linea teorica- tutti i campionamenti devono essere eseguiti allo stesso tempo, e alle stesse condizioni (teoricamente ripetibili) iniziali.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Ecco perché il tempo non esiste nella MQ e nella teoria che stiamo esaminando! .. non perché non esiste nel reale .. ma perché NON esiste nel modello 🙂

Guido Zaccaro

Guido Zaccaro Interessante ciò che poni..e comunque restiamo sempre sulle teorie “probabilistiche”..argomento interessante ma attenzione di “ardua comprensione”..ottime a mio giudizio le tue ricerche in merito!

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Garantisco che sto cercando di capire cosa abbiano trovato, leggendo l’articolo .. appena ho altri commenti li aggiungo 🙂

Guido Zaccaro

Guido Zaccaro Sempre qui’ ad attenderti!

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano dice l’articolo: <<L’entusiasmo iniziale era grande nell’aver trovato un modo di evitare tutti quei valori infiniti, ma non ci volle molto prima di realizzare che se da una parte l’equazione risolveva un problema, ne introduceva un’altro. Il nuovo problema era che il tempo non giocava alcun ruolo nell’equazione. In effetti, secondo quest’equazione, non succedeva mai nulla nell’universo, e questo ovviamente era contrario alle prove sperimentali.>>🙂

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano ecco lo step successivo:
<<Poi arriva un nuovo capitolo della storia: Siamo negli anni ’80 (1983 per la precisione), e due fisici teorici, Don Page e William Wooters, trovano una nuova soluzione basata su un fenomeno quantistico chiamato “entanglement”, o “correlazione quantistica”. Questa proprietà esotica, estremamente difficile da descrivere in maniera semplificata ma fedele, prevede (con i dovuti limiti dell’espressione), due particelle quantistiche che condividono la loro esistenza, anche se sono fisicamente separati. I loro spin sono correlati e si modificano in risposta a prescindere dalla distanza che li separa.>>

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Sull’entanglement anticipo la mia idea: si può anche trascurare -nel modello- il principio di causa ed effetto della propagazione del segnale dato dalla osservazione -con la misura- sul primo gemello. Ma ciò è sul modello, e non nel reale. Perché -nel reale- vige il principio di causa ed effetto e la propagazione di un segnale a velocità inferiore ad infinito. Altrimenti le cose accadrebbero prima di averle causate 🙂

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano Ora necessita la lettura sull’articolo originale:
http://arxiv.org/pdf/1310.4691v1.pdf

Guido Zaccaro

Guido Zaccaro Interessante!..oserei dire che ci troviamo ad un ampia risposta!

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano “Quid est ergo tempus? si nemo ex me quaerat, scio; si
quaerenti explicare velim, nescio.”

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Cos’è dunque il tempo? Se nessuno me (lo) chiedesse (chiede), (lo) so; se volessi (voglio) spiegarlo a chi (me lo) chiede, non (lo) so:

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Questa è la frase di incipit all’articolo!

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano Io però penso di saperlo, approssimativamente:
e cioé è ciò che misuro tramite un intervallo di eventi campione.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano approssimativamente: perché al cambiare della temperatura, pressione, in generale contesto, ovvero condizioni di Cauchy, la misura del tempo cambia.

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano Dunque, penso di avere capito l’idea proposta:
dice l’articolo originale:
<<Even though it revolutionizes our ideas on time, Page
and Wootters’ (PaW) mechanism is quite simple [9–11]:
they provide a static entangled state |Ψi whose subsystems
evolve according to the Schr¨odinger equation for
an observer that uses one of the subsystems as a clock
system C to gauge the time evolution of the rest R>>

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Quindi l’idea è di usare uno dei due fotoni come clock (interno).

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Ossia: il problema della misura nel caso dell’entanglement era che se un fotone esterno andava a interferire sui due fotoni entangled si osservava un collasso della misura e quindi si passava dallo spazio delle probabilità allo spazio del reale.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Ed ecco quindi la furbata, anziché chiederlo “che ora è?” ce lo facciamo dire da lui 🙂 senza fare la domanda .. che lo potrebbe disturbare ..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Ma in tale “meccanica” non si riflette che usare uno dei due fotoni entangled come clock ne assorbe una parte della energia e si perturba ugualmente lo stato del sistema! 🙂

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano Per gli appassionati del tema segnalo una altra modalità di studio della teoria della probabilità che si usa nei sistemi detti ergodici:
Anziché fare evolvere un unico sistema, si creano copie fisiche del sistema campione, per esempio un generatore di segnali aleatori, che potrebbe anche essere un bambino che estrae un numero da una scatola, replicato da altri bambini con altre scatole. E anziché le estrazioni avvenire con un singolo bambino su una singola scatola .. le estrazioni saranno: ributtando dentro la scatola il valore estratto, e continuando nelle estrazioni su più sistemi. In tali ambiti si studia anche il concetto delle probabilità condizionate. Ossia se il valore estratto precedentemente tenda a influenzare il valore successivo. Uno dei massimi matematici che ha studiato tali fenomeni è Markov:
https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_markoviano

Un processo stocastico markoviano o processo di Markov è un processo stocastico nel quale la probabilità di transizione che determina il passaggio a uno stato di sistema dipende unicamente dallo stato di sistema immediatamente precedente (proprietà di Markov) e non dal come si è giunti a tale stato…
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Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Quando le medie su tutti i sistemi sono con lo stesso valore atteso di un singolo sistema il sistema si dirà ergodico.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano https://it.wikipedia.org/wiki/Ergodicit%C3%A0

Si definisce ergodico un processo statistico che passa per tutti i punti possibili di lavoro. Nell’ambito dei processi stocastici, un processo stocastico si dice ergodico ad un dato momento t, se la sua stima temporale converge, in media quadratica, a tale parametro, con autocorrelazione che tende a…
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Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Da tutto ciò io affermo che non si può fare finta che il reale non abbia memoria del suo status pregresso.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Il fatto che _noi_ non sappiamo come il passato influenza il futuro è principalmente un nostro problema di ignoranza, che Einstein diceva “delle variabili nascoste”.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano A conferma di ciò si rifletta sul fatto che se io lancio a mano una moneta non so se uscirà testa o croce .. ma se costruisco una catapulta microregolata e so le condizioni della moneta al momento del lancio so anche predire l’evento atteso dopo il lancio, poiché è un problema non più di sorgente aleatoria, ma di “balistica” e di equazioni deterministiche.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Il dramma è che oggi la MQ ha costruire un reale “astratto” in cui si dondola come in un sogno nella spiegazione de “la teoria della realtà sub atomica” e confonde il reale con il modello ..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Il risveglio non è drammatico .. se si riflette che la MQ è giustificata e un buon grado di approssimazione, ammettendo quanto ne sappiamo poco del mondo sub atomico ..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Ma che non vi siano “variabili nascoste” che giustifichino l’approccio probabilistico -> porta al concetto che il reale sarebbe congenitamente aleatorio -> e quindi a una deformazione e scollamento del mondo macroscopico (in cui si sperimenta il tempo) con il mondo microscopico in cui non si sperimenta il tempo .. ma solo delle foto singole collezionate nell’album di famiglia (solo se sono apparse più di frequente in una distribuzione frequenziale abbandonando però il fatto che una frequenza ha relazione con il concetto di tempo )..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano L’universo adiacente che possiamo studiare meglio, per la mia ricerca, è -in primis- l’universo sotto la soglia dell’atomo .. se non riusciamo a capire perché “un elettrone(-) non precipita sul protone(+) di un atomo di idrogeno” .. io penso che il discorso è come un quadro di “surrealismo” 🙂

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Se ad una persona fate quella domanda .. Konishi, ad esempio, se la pone .. vi risponde “le leggi sotto la scala dell’atomo non sono le stesse del macrocosmo”! .. e non si accorge che tra i postulati della teoria della relatività si dice che le leggi sono le stesse per qualunque sistema.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano C’è quindi una sorta di “dissociazione mentale” tra la fisica descritta sopra la soglia dell’atomo e sotto la soglia dell’atomo .. per quello stesso che ufficialmente è dato da studiare agli studenti di fisica .. e si perde -a mio avviso- non l’equilibrio psichico, ma la capacità di una critica puntuale.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Per quelli che mi leggono, che ringrazio, sia che siano della mia idea e sia che siano di idee opposte .. vorrei dire cosa ne penso io di questa questione del livello sub atomico e come si può vedere il modello probabilistico come un modello legittimo, ma di ordine di precisione inferiore a un modello deterministico, allo stesso modo che lanciare una moneta a mano introduce una aleatorietà non congenitamente intrinseca, ma solo dipendete dal metodo della sorgente dell’evento.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano L’elettrone(-) non precipita sul protone(+) di un nucleo di idrogeno per il semplice fatto che obbedisce a leggi che a noi sono note -oggi- solo come modello probabilistico che li riassume in uno stato stabile di un oscillatore (o se volete una molla) che può avere solo un equilibrio stabile ad una certa orbita. E se colpito -l’atomo- da un fotone cambia di orbita (l’elettrone), però si porta in una orbita maggiore, e poi riemesso il fotone, si riporta alla sua distanza “preferenziale”.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Vista così, la cosa, è da chiedersi: “perché quello stato è stabile?”

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Non precipiterebbe non dico per le leggi di gravità, che Konishi esamina e vede che in 10^(-10)secondi dovrebbe cadere, ma almeno per le forze di attrazione di Coulomb tra due cariche opposte?

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano La prima cosa banale è dire che ci sono fenomeni, se sappiamo solo quello che ho detto, che non conosciamo.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Io penso, però, di avere capito le ragioni macro, perché l’elettrone NON può cadere 🙂

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Le aveva intuite anche Einstein .. studiando il principio detto di Mach ..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Se cercate sul web se Einstein non abbia cercato di mettere Mach nella teoria della relatività .. vedrete se è vero quello che dico ..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Cosa dice il principio di Mach? .. che le cose non avvengono solo per cause locali, ma anche per cause globali .. dell’elemento e del suo contesto .. una sorta di principio nella fisica di ciò che Cauchy, con le condizioni al contorno, dice nella soluzione di equazioni nella matematica.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Mach

Secondo il principio, un osservatore solidale ad un singolo oggetto (per esempio la Terra) collocato in un universo vuoto, non percepisce alcuna forza di inerzia, qualunque sia il moto di tale oggetto.
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Guido Zaccaro

Guido Zaccaro Il principio di Mach…avevo letto un qualcosa in merito…restono comunque delle “intuizioni”..anche se Einstein si era misurato con ciò!

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano cit:
<<L’inerzia di ogni sistema è il risultato dell’interazione del sistema stesso con il resto dell’universo.
In altre parole, ogni particella presente nel cosmo ha influenza su ogni altra particella.>>

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano E’ volendo fare ancora una similitudine, quello che Archimede scopre per un corpo immerso in acqua .. ma che vale anche per l’idrogeno che non risente la forza di gravità come H2 ma che tende a muoversi rispetto alla densità intorno a lui e non per forza peso come causa prevalente!

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Quindi dall’atomo si arriva alla cosmologia .. 🙂

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano La vecchia diatriba tra etere e vuoto .. ad esempio va ripresa per dare dei chiarimenti ..

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano nessuno spazio è perfettamente vuoto .. e quindi esiste sempre un mezzo, anche se nel cosiddetto vuoto intergalattico si può approssiamare con un vuoto estremo .. ma mai zero .. e poi capendo che cosa intendiamo “per mezzo” .. il mezzo tra due enti NON è MAI omogeneo, e quindi se ne estraggono valori medi per semplicità di trattazione .. ma non bisognerebbe dimenticare che un vuoto vuoto è una APORIA della logica allo stesso modo che è una APORIA il concetto di ETERE ..

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano Infine va considerato che gli enti non si comportano MAI in modo dissociato dalle loro caratteristiche dinamiche! .. perché se un aereo sta precipiando in verticale su di me .. come fosse un sasso .. non è la stessa cosa se plana ed è sulla mia verticale:
1) nel primo caso mi cade in testa
2) nel secondo caso -lo stesso aereo- sulla mia verticale topologica NON cade su di me a causa del suo “status dinamico”.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Dunque lo “status dinamico” caratterizza la existenza degli enti, ovvero come gli enti si manifestano e assumono una dinamica, non semplicemente per quello che sono, un aereo, un elettrone, etc, ma per il suo status detto da Laplace “status_zero”, oppure originario, a cui al comportamento “libero” imponiamo un andamento “forzato” detto anche studio alla risposta “forzata”.

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano Da ciò si capisce, si dovrebbe capire, che se un corpo potesse mai superare la velocità della luce noi non lo vedremmo, allo stesso modo che non vediamo la massa scomparsa che diciamo, con Einstein m0 e che Einstein scriveva nella formula seguente:
e=m0*c^2

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano non vediamo m0, perché ora, m0, dopo essersi trasformata in energia, la vediamo come energia radiativa, come fotoni, ma non come materia, perché un fotone ha massa zero non perché lo dico io, ma chiunque abbia studiato fisica.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Cosa c’è quindi, cosa ci sarebbe quindi, di strano nel dire che non vediamo altre dimensioni attorno a noi per il semplice fatto che proprio la velocità della luce è una spartiacque alla rilevazione diretta della massa?

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Ecco la legittimità della UA (Universi Adiacenti) come la potrebbe capire un bambino di 2,5 anni 🙂

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano In un universo in cui nel 2011 assegnano un premio nobel “perché le galassie accelerano” non sorge un dubbio che potrebbero accelerare anche oltre la velocità della luce e che _noi_ non le rileviamo direttamente e però ci manca il 90% dlela massa e della energia dell’universo? (U1)

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Io trovo ciò lapalissiano.

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano I dettagli della mia teoria potrebbero pure essere sbagliati, specificamente sul grado di accelerazione che io ho trovato come c/t0 dove to=1/H0 etc. Ma che ci sia una accelerazione NON lo dico io! lo dice il premio nobel del 2011 🙂

Pasquale Tufano
Pasquale Tufano il download del primo volume (ne sto scrivendo un volume 2):
http://www.partitoviola.it/docs/UAO-14-05-2016.pdf

foto di Pasquale Tufano.
Guido Zaccaro

Guido Zaccaro Non resta che porti i complimenti. .per i tuoi studi..e grazie delle delucidazioni in merito al post!

Pasquale Tufano

Pasquale Tufano Grazie a te Guido Zaccaro, non perché sembra tu essere ben disposto ad esaminare quello che dico 🙂 .. ma principalmente perché mi sei stato un interlocutore che non mi ha fatto fare “Robinson sull’isola deserta” .. senza di te non sarei riuscito a dire le cose che ho detto .. perché nessuno di noi è un isola ed ogni persona è unica, irrinunciabile, irripetibile e con lo stesso diritto di esistere di tutti e di ciascuno .. secondo me 🙂https://it.wikipedia.org/wiki/Robinson_Crusoe

La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe (The Life and Strange Surprising Adventures of…
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