Uno studente dell’Università degli Studi di Catania, il 19 maggio 2016, pone -al ministro Boschi- alcune domande sulla prossima riforma della Costituzione Italiana che ad ottobre 2016 sarà sottoposta a referendum:

Sta girando molto questo video, che merita decisamente la visione. Riassumo: nel suo tour promozionale per rincoglionire (anche) gli studenti in vista del referendum atto a distruggere la Costituzione, il Ministro (va be’) Boschi si esibisce in un intervento sfrangiapalle all’Università di Catania. E già questo è molto sadico, perché la Boschi oltre a non sapere mai cosa dice è pure dotata di una voce pallosissima e di una dialettica rutilante come un Pacman giocato al buio con Rotondi. Al termine della gigantesca sega verbale, gli studenti sono tutti morti (gli applausi sono registrati e provengono dal torneo di Fifa 2015, organizzato un anno fa a casa di Verdini e vinto da Renzi 12-0 in finale su Orfini). Sono tutti morti tranne uno: il noto eversivo Alessio Grancagnolo, che per l’occasione ha rubato una camicia bicolore a Felice Caccamo. Grancagnolo esordisce dicendo che tutti lo hanno esortato a non dire quello che dirà, e già questo ci fa capire che bel clima da Ventennio stiamo vivendo. Lui però non demorde e per sette minuti bombarda il ddl Boschi-Verdini come neanche Zagrebelsky. Terminata la prolusione, anzi NON terminata la prolusione, succedono due cose. Uno: inquadrano la Boschi, inviperita come neanche la Santanché dopo una seduta sbagliata di bigodini e – dunque – già pronta a chiedere la fucilazione del ragazzo. Due: interviene l’allegro Rettore, che se la prende per l’immagine utilizzata dal reprobo (“tour promozionale”), ghigna che “il format non prevede il contraddittorio” (viva il Duce!) e gli toglie la parola. Nel fare i complimenti al ragazzo, al di là della camicia trafugata dalla tomba di Vercingetorige, vorrei dire una cosa piccola piccola all’allegro rettore, di cui mi vanto di ignorare le generalità: ehi, fenomeno, se hai minimamente a cuore il tuo ruolo invita anche Rodotà. O Settis. O un esponente dell’opposizione. O Travaglio, o se proprio ti accontenti di poco chiama me. Dai a Rodotà lo stesso minutaggio e lo stesso format (“che non prevede contraddittorio”). E poi lascia che siano gli studenti a decidere se questa riforma (indecente) merita il sì o il no al referendum di ottobre. Fammi sapere, Monsieur Quisling.
(Al termine dell’adunata renzo-fascista, il Grancagnolo è stato deportato in Siberia. Con la stessa camicia, peraltro).
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