
(fig. referendum 5 luglio 2015)
OXI…OXi…OXI…
Questo è un esempio di vera DEMOCRAZIA popolare !!!
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Massimo Molinari Maria Miglietti, OXI… !
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Giampaolo Ciotti A testa alta. Esemplari. 🏻
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Pasquale Tufano modelli di intelligenza collettiva (da it.cultura.filosofia)
cit:
Omega <gruppi@queffe3.net> ha scritto:
Iersera in TV c’era l’industriale Diego Della valle che continuava a
strillare che ci vogliono politici competenti, ma non ha detto come si
trovano, come si coltivano, come si selezionano.
Che ci siano o no dipende da un’intera cultura: come si modifica se
evidentemente non è adatta a formarli?Il 03/07/15 16:27, Marco V. ha scritto:
Esatto. Il problema, drammatico, è esattamente il circolo vizioso che fa sì
che la decadenza di una cultura abbia, come condizione del suo risanamento,
quei fattori che il processo di decadenza sistematicamente indebolisce o
toglie di mezzo. Ovviamente quell’industriale, con i suoi strilli, vorrebbe
sfruttare il topos retorico che contrappone l’incapacità della politica alla
capacità di cui darebbe prova il mondo imprenditoriale (composto com’è
di “uomini del fare” e così via). Peccato che il processo consumistico, del
quale gli imprenditori hanno disperatamente bisogno e devono pertanto
promuovere, produca tendenzialmente una situazione ostile alla formazione
di “uomini politici competenti”.Un saluto,
Marco
Grazie di queste osservazioni.
Condivido che non basta dire di volere la botte piena e la moglie ubriaca .. ma serve entrare nello specifico di quale sarebbe la linea evolutiva che dovrebbe portare a situazioni affinché nella politica una idea non sia utopia irrealizzabile e quindi semplicemente plagio di massa.
La mia idea, entro nel dettaglio, è di non aspettare Godot.
Oggi la politica è impostata sulla personalizzazione e identificazione di un movimento/partito con il suo leader.
Ci si appella -quindi- a forze profonde (di tipo inconscio) in cui il mondo animale cerca il capo branco a cui accodarsi.
E’ la sola organizzazione animale?
No, la novità da -quando il web esiste- ossia da quando le università pensarono a una rete distribuita sul modello neuronale del cervello umano che poi ebbe i finanziamenti dei militari (o forse i finanziamenti arrivarono prima! .. visto che uno degli scopi militari erano resistere ad un attacco di tipo bombardamento atomico da parte dell’URSS) è un modello di unità (i nodi della rete) che si coordinano in modo distribuito, come appunto fa il cervello.
La potenza di tale architettura è nel fatto di essere:
1) distribuita: e quindi la eliminazione di un nodo della rete permette ugualmente che vi sia la diffusione delle info
2) una maggiore potenza di elaborazione: poiché la macrostruttura si propone come una macchina in grado di fare cose (elaborazione dei dati) che le singole parti da sole non sono in grado nello stesso tempo.
Soprattutto a livello delle università si cominciò a studiare la struttura di feedback che realizza una architettura di controllo detto controllo reazionato e ciò ebbe influenza sia sul controllo dell’assetto del volo, della navigazione, del monitoraggio e task su sistemi ad alto rischio come impianti soggetti a creare notevoli danni nel caso di malfunzionamento.
In definitiva ci si accorse che la natura ha già sistemi di feedback nella architettura degli eco sistemi, perché l’azione di un gruppo influenza (sia che il gruppo sia animale che vegetale e persino chimico, come la maggiore o minore presenza di radiazioni nell’aria) sugli altri enti nello stesso sistema.
Si trattava, quindi di creare dei modelli matematici per studiare sia le architetture di intelligenza distribuita e sia le architetture di controllo con funzionali di ottimo basati sul concetto di feedback.
Ciò ha -naturalmente- ripercussioni anche sulla politica.
La vecchia utopia della democrazia in cui l’attenzione del popolo si focalizza su due schieramenti maggiori che creano una competizione e quindi una eventuale alternanza viene a modificarsi.
Come?
Per il fatto che mentre i poteri forti finanziano entrambe le forze maggiori e danno solo una apparenza di alternanza a soggetti che in realtà eseguono entrambe i dictat della elite, ciò non è la sola capacità di organizzarsi di una società da un punto di vista SOSTANZIALISTA.
Ossia la democrazia non come fiction, ma andando a cercare in quale modo è entrato il virus del dare una immagine di democrazia e una realtà di asservimento a forze non democratiche.
La metodologia di rivitalizzazione della democrazia è semplice: *si devono sapere i fatti*.
E i fatti devono essere noti non a un commissario che commissaria (ad esempio) expo, poiché quella architettura è verticale e non risolve il problema della teoria dei controlli “chi controlla il controllore?”
I fatti devono essere noti potenzialmente a TUTTI.
L’azione della cognizione distribuita e on line è di tipo neuronale e quindi induce chi amministra (in nome della collettività) a tendere a non violare le leggi poiché la eventuale violazione sarebbe facilmente verificabile difforme .. e da parte di chiunque .. e quindi non è arrestabile l’azione di controllo fisiologico di un organismo sociale sano.
Quando entra un virus nel corpo umano non esiste una sola schiera di anti-corpi, ma ogni parte del corpo esercita l’azione (distribuita) di monitoraggio e opposizione all’intruso che sviluppasse una dinamica thanatos (verso il macro corpo dell’organismo umano) anzichè di bios. (continua)
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Pasquale Tufano (seconda parte)
Scientemente la elite delle menti raffinatissime, come le chiamavano Falcone e Borsellino prima di essere eliminati da quei poteri non di tipo mafioso come mandanti, ma come vertice della piramide, hanno provveduto a segretare le info che potrebbero essere note a beneficio della collettività e per nessuna ragione con diritto di essere segretate visto che sono il monitoraggio di tutti i flussi finanziari ed economici legittimi (più le pezze di appoggio che li giustificano come flussi finanziari).Nel link seguente il lavoro di ricostruzione legale di ciò eseguito dall’avvocato Solange Manfredi:
https://www.youtube.com/watch?v=RdTntSMctwMConcludendo -a mio avviso- l’antagonismo delle forze democratiche ai poteri forti oggi ha un potere in grado di prendere il controllo democratico del pianeta tramite la intelligenza collettiva.
Questa analisi non la affermo solo io ma il consigliere per la casa bianca Brzezinski.
L’analisi del testo letterale di Brzezinski:
Sarà possibile che ciò si reifichi?
Dipenderà dal credere che la intelligenza possa essere collettiva non perché lo dico io, ma perché sia una cognizione a cui nessuna cellula del corpus sociale sia disposta a fare a meno.
L’attacco deve essere sentito non al nostro privato e quindi motivarci solo in questo caso a reagire, ma sempre, anche quando siano sotto attacco le istituzioni democratiche commissariandole e sottraendo info.
Il problema non è il fattore di scala: un governo centralizzato può essere italiano, oppure europeo, oppure mondiale, oppure della galassia della via lattea o di una associazione di galassie.
Il problema è “chi controlla il controllore?”
L’unico modo di controllare il controllore -in modo non tirannico- è una intelligenza collettiva e ciò crea un eco sistema.
Grazie della discussione e del dialogo ..
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