Chi dice il vero sull’Argentina?

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Commento:

Anche la Statistica non è una opinione, poiché usa il metodo della scienza: se si specifica il metodo di campionamento su una popolazione di dati, e come sono stati elaborati, allora, due osservatori che eseguano lo stesso procedimento -> trovano le stesse medie, se le basi di dati sono le stesse.

Quindi sgombrato il campo di confondere la Statistica con la Teoria della Probabilità, in cui la attendibilità di un modello di distribuzione di una serie aleatoria dipende INVECE dalla conformità del modello alla simulazione predittiva non sui dati già acquisiti, ma sui dati futuri,  passiamo a considerazioni di logica.

Chi ha ragione nella esposizione dei dati sulla economia e finanza in Argentina?

Noi diciamo nessuno dei due soggetti che si contendono la interpretazione corretta!

Il perché è molto semplice:

  1. il governo ha interesse ad alterare i dati per una politica di propaganda che dichiari che tutto va bene.
  2. i gruppi internazionali hanno interesse ad alterare i dati per una politica di propaganda che denigri il modello di Argentina, in quanto la Argentina applica Keynes e la introduzione dei monopoli dello Stato sui BENI COMUNI, come ad esempio il petrolio. Inoltre dovrebbe essere noto che la economia e la finanza non sono regolati solo rispetto al mercato interno, ma anche agli scambi internazionali. E un paese che vìoli il “cartello delle banche internazionali e dei governi associati alla cura greca”, fatta di austerità = aumento delle tasse e riduzione della spesa pubblica -> è un rischio internazionale. Si potrebbe dire: “ma perché non facciamo anche noi come l’Argentina che usa Keynes?

Ora, va detto anzitutto che Keynes non è la panacea, poiché la sovranità popolare sulla emissione monetaria non comporta che della nuova moneta emessa comunque si facciano cose valide come gli “investimenti produttivi”.

Ma è anche vero che chi mira alla concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi, basata sul neoliberismo, che lascia ampio margine di deregolamentazione sugli scambi internazionali, vede nel modello Argentino -> un grave esempio che non deve essere imitato: per togliere la ricchezza ai poveri e aumentare la ricchezza ai ricchi (la storia di Robin Hood al contrario).

Vogliamo citare (*) per agevolare il lettore un fatto semplice: il rastrellamento dei titoli pubblici Argentini  che recentemente sono stati utilizzati per contestare il fallimento Argentino del 2002, anche questo citato nell’articolo qui sopra.

Si capisce allora che -solo pochi speculatori- vanno ad ipotizzare che sia un investimento produttivo andare a pensare che vi possa essere un giudice che contesta il valore di quei titoli che peraltro non erano comprabili solo da argentini e quindi solo sotto la legge di Argentina.

Da un lato ciò riafferma che una moneta ha bisogno non solo di essere di valore nazionale ma anche internazionale, dovendosi appoggiare anche su una autorità che la rende legale e affidabile.

Dall’altro ciò riafferma che anche nel caso che la speculazione vada male -> è importante danneggiare l’Argentina quale elemento di controtendenza al NWO (il progetto di un nuovo ordine mondiale centralizzato nelle mani di pochi e senza controlli democratici di come dovrebbe essere una moneta che sia a favore di tutti, di tutti i popoli sovrani, sovrani -quindi- anche sulla moneta, poiché la moneta è emessa ed emittibile solo in nome di coloro che la usano, quando non è garantita se non da nuove emissioni che svalutano la massa pre-esistente nelle tasche di tutti).

(*)
L’articolo che citavamo sulla speculazione dei bond argentini:
http://www.repubblica.it/economia/2012/11/22/news/argentina_a_rischio_default

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