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Subject: Re: Satanismo e depressione
> On 28/09/2013 20:12, elledi wrote:
>> Alla fine di questo circuito, se dovesse mai
>> smascherarsi, il rischio vero é il suicidio e, imho, non come evento
>> depressivo, bensí come sottrazione di sé alla realtá.
Il 29/09/13 04:28, Massimo Soricetti ha scritto:
> Della serie “se nella realtà il magico non c’è, allora mi tolgo da
> questa realtà e vado nel magico per sempre”? Direi che se uno arriva a
> questo punto, pure il fatto di morire gli diventa un mero dettaglio
> tecnico, nemmeno degno di menzione 🙂
Lino Cibernetico:
Sulle dinamiche del “modello magico” nel caso satanista:
Il satanista *è certo* dell’altro mondo, perché tramite l’occultismo ne
ha esperienza, per esempio con la evocazione degli spiriti durante una
seduta spiritica.
Queste evocazioni sono usuali per quell’ambiente. Si pensi alla seduta
ricordata da Romano Prodi in cui si chiedeva dove fosse Aldo Moro.
Giornalisticamente si è pensato che dicesse una “scusa”.
Ma potrebbe essere benissimo che la seduta sia avvenuta veramente, e il
nome “Gradoli” sia avvenuto veramente fuori nella seduta.
Premesso ciò -> è automatico che questo ipotetico accesso all’ultra
mondo dia un senso di omnipotenza e sia anche una sorta di droga che al
monitoraggio ha rivelato anche autoindurre (in chi esercita queste
pratiche) endomorfine che producono stati di de-personalizzazione, detti
stati medianici, deliri, o allucinazioni dal versante di interpretazione
della scienza.
Il suicidio è la omnipotenza -in questa ottica deformata del satanista-
di decidere della propria vita e della propria morte, privando a
chiunque -anche al bene o al male- il diritto di esprimersi su ciò che è
nel suo arbitrio, la decisione del singolo.
In definitiva è uno spostamento nel magico come è detto da Soricetti, ma
con una esperienza del magico che ha pochi dubbi in chi lo pratica nella
modalità satanista: più che una auto-illusione è una scelta di vita e
anche una scelta di morte.
Fromm esamina in “the heart of man” tali dinamiche nella più ampia
costellazione di fenomeni detta “sindrome di decadenza”: narcisismo,
necrofilia, incesto.
La esamina a proposito di Hitler di cui disponeva anche di alcuni sogni
da diagnosticare per valutare la eziogenesi delle dinamiche di devianza.
E’ noto che Hitler, infatti, fosse un satanista.
E che -in particolare- fosse stato un fallito che studiava pittura e
arte, ma faceva l’imbianchino per vivere e fosse anche andato in galera.
Ma dopo il furto della lancia del soldato romano che la tradizione
diceva fosse quella che aveva trafitto il costato di Cristo dandogli la
morte, la sua vita -di Hitler- cambiò.
Acquisì una potenza di fascinazione che lo portò alla vita politica e ad
affascinare la Germania e poi a superare gli angusti confini nazionali
perché per la razza *superiore* tedesca li considerava angusti.
Studiare la vita e la personalità di Hitler come Fromm fa -allora- è un
fattore che -per chi svolge la attività professionale di psicoterapeuta-
è un fatto basilare per non trovarsi impreparato alle devianze tipiche
presenti nelle dinamiche dei satanisti.
Ho già accennato nel mio precedente intervento che non basta la
etichetta di “satanista” per coprire le varie tipologie e scala di
occultismo che riveste questa impostazione di perversione dal senso comune.
Oggi, in particolare, osserviamo -nella società- una ostentazione del
culto della competizione.
Ma cosa sarebbe una competizione senza avere pietà dei vinti (l’antico
“mors tua vita mea”)?
E’ tipicamente la gioia della sopraffazione e nel godere di umiliare i
vinti, i debili, i malati, gli ultimi, coloro che -secondo le dinamiche
sataniche- meritano di essere sopraffatti in quanto sarebbero una offesa
alla eugenetica di selezionare socialmente (e anche con sperimentazioni
di fecondazione artificiale) -> la “razza superiore”.
Cosa è in grado di proporre la nostra società per “curare” non con lo
sviluppare la aggressività che dovrebbe sostenere la “competizione” del
singolo e delle nazioni che non vogliano soccombere?
Il concetto di giustizia e di verità.
Purtroppo nella nostra società chi ama la verità e la giustizia è
ritenuto un nemico di qualunque apparato sia esso burocratico, nella
scuola, nella scienza, etc.
I metodi anche nella scienza sono di eccellere e ottenere dei risultati
migliori degli altri e importa poco se la verità scientifica vi sia
oppure no.
Faccio un esempio per capire meglio questo profilo nell’ambito della
antropologia che guida gli scienziati, se siamo nella ordinarietà.
Prendiamo il caso della fusione fredda.
Bene, non io ma il CNR di Frascati dice intorno al 2002 che ha
verificato fenomeni misurati come la fusione di atomi di idrogeno a
fondersi per ogni due atomi di idrogeno nel assumere la configurazione
di uno di elio che li assomma.
In questo processo che avviene in una vasca con sali e passaggio di
corrente elettrica si osserva anche se per pochi atomi per volta (grazie
alla regolazione del flusso della corrente elettrica e anche la
modulazione della stessa: ndr nessuno si arrischi a fare esperimenti per
gioco perché si può morire nel manipolare la corrente elettrica senza
una competenza specifica, io sto raccontando in grandi linee, ma sono un
ingegnere con competenze nella teoria dei controlli e nella automatica e
nella robotica e nella teoria della misura etc), una enorme produzione
di calore data dalla formula di Einstein che è valida sia per la fusione
di atomi che si compattano sul sole per la forza di gravita e in
laboratorio per il flusso di corrente data dalla espressione e=mc^2.
(una parte della materia nella conversione da due atomi ad un atomo si è
trasformata da massa ad energia e il valore è desumibile da misure che
confermano la formula di Einstein sopra citata).
Con opportuni strumenti scientifici misuratori di massa si vede che dove
non c’era elio dopo la attivazione dell’esperimento c’è elio.
Quindi i ricercatori nel video che metto di seguito che racconta la
storia del “rapporto 41” (sotto la direzione del premio nobel per la
Fisica, Carlo Rubbia) dicono di esser certi che disponiamo di una fonte
di energia sproporzionata e subito utilizzabile per azionare turbine e
quindi energia elettrica a basso costo.
rapporto 41 (10 aprile del 2002):
***(1)
satanismo in campo scientifico:
prima parte (inchiesta di Maurizio Torrealta)
—
seconda parte (inchiesta di Maurizio Torrealta)
***
Perché la comunità scientifica non si è mossa?
Perché lo stesso ingegner Rossi pensa con l’e-cat di non dovere
depositare la completa informazione del brevetto del sistema di
catalizzazione che potrebbe portare in tutte le famiglie a livello
commerciale un dispositivo del genere?
Per la mania di privatizzare la conoscenza a ricavarsi uno spazio
personale dei pochi anziché curare *il benessere dei molti*.
Nel caso di Rossi si dovrebbe fare il paragone con Enrico Fermi che
disse tutto quello che sapeva (rif. a Fermi) sulla scissione dell’atomo
e permise la costruzione a scopo pacifico delle centrali a fissione
nucleare, dette oggi solo centrali nucleari, che potrebbero essere
ulteriormente migliorate senza mai fondere il nocciolo come è successo
in ultimo a Fukushima (si veda per gli appassionati dell’argomento le
centrali a Torio proposte da Rubbia).
Nel caso delle élite che ostacolano la sperimentazione diffusa della
fusione fredda -> la motivazione dell’occultismo della conoscenza a
favore dei pochi: è per avere una egemonia sul fatto che “le sette
sorelle” che probabilmente furono la causa della morte di Enrico Mattei,
dettano l’agenda del fatto che non è ancora il tempo della fusione
fredda perché hanno il monopolio delle fonti energetiche e con una
energia che ti puoi fare a casa tua -evidentemente- le persone non
sarebbero soggette al cartello di controllo della energia.
Queste breve excursus è per dire di non sottovalutare le dinamiche del
satanismo anche in campo economico e -a questo proposito- permettetemi
di lasciare un ultimo link per chi voglia approfondire anche questo
argomento.
***(2)
satanismo (tecniche di sopraffazione) in campo economico:
***